Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:52 min.
Etichetta:Hammerheart
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DOMINIUM REPTILIAN
  2. TORCH
  3. COSMIC DAUGHTER
  4. CONTEMPLATION
  5. RAPTURE IN TWILIGHT
  6. WELL OF YOUTH
  7. ABANDONED
  8. END OF DAYS
  9. SO VAGUE
  10. THE UNKNOW
  11. AVALON

Line up

  • Johan Liiva: vocals
  • Mattias Ljung: guitars
  • Max Thornell: drums

Voto medio utenti

Devo dire che attendevo il ritorno di Johan Liiva con una certa curiosità: ho sempre apprezzato le sue prestazioni in seno agli Arch Enemy (mente il suo pur bellissimo sostituto non ne regga il confronto dal punto di vista tecnico e vocale) e tanta era la curiosità di provare la qualità di questi Hearse, soprattutto per verificare di quanto il sound proposto si sarebbe distaccato da quanto proposto dalla famigliola Amott. Scorrendo la line up si nota subito la presenza di un vecchio amico di Liiva, il batterista Max Thornell che lo aveva accompagnato anche nei sui primi passi discografici con i Furbowl e i Devouremen (e che in realtà è stato il vero fondatore del presente gruppo), mentre le parti di chitarra sono state curate dallo semisconosciuto Mattias Ljung, altro vecchio compare di Max. Sin dalle prime note si capisce subito che il calderone Hearse è stato pensato, pesato e calibrato al millimetro per ottenere la massima visibilità commerciale, partendo dalla composizione delle canzoni, proseguendo per l'architettura degli arrangiamenti e terminando nella la curatissima produzione targata Dog Pound Studios. La melodia ricopre costantemente un ruolo di primo piano, sia nello svolgimento dei riffs, in stile In Flames / Children Of Bodom, sia nelle numerose e raffinate parti soliste. In aggiunta a ciò ci sono diverse influenze e numerosi riferimenti ad altre band: così in "Cosmic Daughter" troviamo un misto di Iron Maiden (nel giro di chitarra iniziale) e Samael (nelle strofe costruite su basso, batteria, tastiere e voce filtrata) mentre "End Of Days" presenta invece un intro in stile ultimi Amorphis e un ritornello che rimanda un po' ai Paradise Lost sentiti su "Draconian Times". Limitate invece le parti veloci, presenti in definitiva solamente nella conclusiva "Avalon", presente come bonus track nella versione digipack. Dal punto di vista esecutivo gli Hearse dimostrano tutto le loro potenzialità specialmente con Mattias, autentico mattatore del disco, mentre lo stesso Liiva, pur destreggiandosi tra growl potenti e passaggi più ragionati, imprigiona la sua voce e lascia poco spazio alla sua solita verve. "Dominion Reptilan" in sostanza soffre di una decisa mancanza di personalità, anche se mostra diverse idee interessanti e qualche spunto solista veramente degno di nota. Piacevole, niente di più.
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

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