Copertina 7

Info

Anno di uscita:2007
Durata:non disponibile
Etichetta:Nastified

Tracklist

  1. DEATHBLOW
  2. KILLING SPREE
  3. LIVE THE LIE
  4. DEAD END PRESSURE
  5. MORBID DECEMBER
  6. HATE
  7. TOXICATED
  8. B.O.B
  9. ROADKILL
  10. INFECTED WORLD

Line up

  • Mique Flesh: vocals, drums
  • Tomas Andersson: guitars
  • Roger Blomberg: bass

Voto medio utenti

Con una copertina così tamarra a fare da biglietto da visita ai Freevil cosa vi aspettereste da un disco come "Freevil Burning"?
Beh, qualsiasi cosa abbiate pensato, è sicuramente sbagliata: sì, perchè la musica che i Freevil ci presentano è molto particolare e dura da catalogare.

Si tratta di un minestrone in cui è facile ritrovare thrash, death, heavy e perfino un pizzico di elettronica, in un amalgama che ascolto dopo ascolto si rivela abbastanza convincente.
"E perchè solo abbastanza?" chiederete voi; la risposta dipende dal fatto che se ad un primo ascolto il sound dei Freevil risulta piacevolmente spiazzante, questa sensazione si attutisce man mano che si prosegue nell'ascolto di "Freevil Burning", proprio a causa di una ripetitività di fondo eccessiva.
Insomma, si parte bene per poi finire in maniera mediocre, rovinando quelle che potevano essere delle premesse più che buone, soprattutto grazie al tocco tastieristico che rende peculiare la musica del gruppo, il quale però pecca forse di inesperienza. Mique Flesh tiene contemporaneamente le redini ritmiche, dettando il tempo dietro alla batteria e dedicandosi anche alla voce, uno scream sporco ma acuto (in stile Overkill ma più grezzo, per intenderci) che suona azzeccato alla musica del terzetto, mentre le due asce sono abili nell'alternare momenti più tirati dal sapore thrash a tratti meno votati alla velocità e più complessi, articolati e meditati. Insomma, un bel popo' di roba condensata in 44 minuti, adatta direi soprattutto per chi ama le sonorità pesanti ma allo stesso tempo accessibili e melodiche, in grado di far muovere culo e testa ma senza dimenticare la melodia. In ogni caso un buon inizio, in grado di fondere la violenza del thrash e del death, la velocità dell'heavy metal e la componente catchy ed atmosferica delle keyboards, proponendo un sound che va comunque affinato per poter fare definitivamente il salto di qualità alla band.

Per ora quindi promossi con il consiglio di tenere a mente il nome dei Freevil perchè in un futuro più o meno prossimo (ma questo dipende da loro) potrebbero riservarci qualche bella sorpresa.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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