Copertina 8,5

Info

Past
Genere:Death Metal
Anno di uscita:1998
Durata:45 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. IMPENDING DIABOLICAL CONQUEST
  2. DESECRATION (OF THE HEAVENLY GRACEFUL)
  3. DISCIPLES OF BLASPHEMOUS REPRISAL
  4. UNHEAVENLY SKIES
  5. UNITED IN REPUNGENCE
  6. SHADOWS OF THE ANCIENT EMPIRE
  7. ETHEREAL MISERY
  8. UNTO INFINITE TWILIGHT/MAJESTY OF INFERNAL DAMNATION

Line up

  • John McEntee: Guitars
  • Daniel Corchado: Vocals, Bass, Guitars
  • Kyle Severn: Drums

Voto medio utenti

A distanza di quattro anni dal precedente “Mortal Throne Of Nazarene” tornano gli Incantation con una line-up rivoluzionata. Fatto salvo il leader John McEntee, la band perde tutti gli altri componenti, in particolare il mostruoso singer Craig Pillard. Entrano Daniel Corchado al microfono, che offre una buonissima prova vocale, sullo stile del suo predecessore, anche se con meno carisma e brutalità, e il batterista Kyle Severn il quale, invece, dà qualcosa più per dinamismo e intensità.
La formula compositiva è la medesima dei precedenti due dischi, e per certi versi comincia a mostrare la corda, ma si salva per l’elevata qualità delle composizioni, anche se si nota un’atmosfera meno cupa e opprimente, meno sulfurea, e delle strutture ritmiche che, in certi frangenti, si allineano a quanto (di buono) c’è nel panorama coevo, come Immolation e Monstrosity.
Come da tradizione l’esordio è di quelli capace di spazzare subito via l’ascoltatore. “Impending Diabolical Conquest” ad un certo punto è talmente veloce che si fatica a capire cosa diavolo stia combinando il batterista, pur penalizzato da un suono troppo pulito e piatto, con le chitarre che hanno un suono lancinante e lacerante.
La successiva “Desecration (Of The Heavenly Graceful)” offre una catarsi doomish prima di esplodere, perpetuata dalla successiva “Disciples Of Blasphemous Reprisal”.
La prima parte del disco è chiusa dalla breve strumentale “Unheavenly Skies” che introduce la seconda parte, dove le cose si fanno più serie, con un trittico formato da “United In Repungence” scheggia furibonda e sacrilega, la clamorosa "Shadow Of The Ancient Empire” e la mostruosa “Ethereal Misery” che si pongono tra le cose migliori mai fatte dagli Incantation, soprattutto per quanto riguarda densità di suono e carica brutale.
Il disco si chiude con “Unto Infinite Twilight/Majesty Of Infernal Damnation”, suite di quasi 17 minuti che sciorina tutte le qualità della band, con un’introduzione lunghissima a base di pachidermico e pesantissimo death/doom metal che pian piano evolve nell’aggressione sonora, con un andamento sinusoidale di alternanze tra parti lente e veloci davvero apocalittico.
Diabolical Conquest” è un gran disco che mantiene altissimi gli standard qualitativi degli Incantation, anche se, per ovvi motivi, continuo a preferirgli i primi due.


Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 apr 2021 alle 11:54

E qui mi sono fermato fino all'ultimo Sect of vile divinities... !

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