Copertina 8,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:42 min.
Etichetta:Earache

Tracklist

  1. SLAYING THE LAMB
  2. DERANGED ASSASSIN
  3. REBIRTH IN BLOOD
  4. GUTTURAL SCREAMS
  5. TASTE OF GOD
  6. NO NEW BEGINNING
  7. COME DEATH
  8. DISINCARNATED (GORGUTS COVER)
  9. ANOTHER KILL

Line up

  • Vald: vocals
  • Dod: guitars
  • Tchort: guitars
  • Erlend Caspersen: bass
  • Anders Haave: drums

Voto medio utenti

Il 2007 ha visto il comeback discografico di molti dei nomi storici o comunque importanti della scena death metal, partendo dagli Obituary e passando per Nile, Behemoth e Malevolent Creation. Naturale quindi che una band come i Blood Red Throne, attivi da un bel pezzo ma di certo non popolari quanto i nomi sopracitati, passasse in secondo piano, nonostante il gruppo sia formato da ex membri di Emperor, Green Carnation e Carpathian Forest, tutt'altro che sconosciuti. Nulla di più deleterio: nonostante il nome non certo altisonante, la band dimostra di sapere il fatto suo, e con "Come Death" da prova di meritare la stessa considerazione di gruppi ben più blasonati.
"Come Death", dal titolo assai evocativo, è un disco alfiere di tutto ciò che è il death metal, andando a pescare dalla tradizione death tutta, ma mettendoci anche molto di proprio: un album brutale, quadrato, marziale, ma allo stesso tempo molto dinamico e variegato, sia per quel che concerne i riff, sia riguardo all'andamento dei pezzi, che alternano accelerazioni, rallentamenti, stacchi, pur mantenendo un'attitudine genuinamente death metal. Il gruppo omaggia anche una formazione assai importante, e mi riferisco ovviamente ai Gorguts, coverizzando la stupenda "Disincarnated" tratta dal capolavoro "Considered Dead", riproposta in maniera assai fedele all'originale, per di più sostenuta da una produzione e da una pulizia del suono che ne amplifica il potenziale distruttivo. La song si incastra in maniera assolutamente perfetta nell'andamento generale dell'album, tant'è che, nel caso non foste a conoscenza del pezzo originale, difficilmente si noterebbe che si tratta di un pezzo non scritto dai Blood Red Throne. La band ci delizia con un songwriting ispirato, variegato ma senza risultare ostico, senza perdersi nell'autocompiacimento e senza cedere alla tentazione di strafare, tant'è che le canzoni scorrono via che è un piacere e si lasciano assimilare senza problemi. Due paroline veloci anche sulla produzione, decisamente potente, pulita (ma non laccata!), e che finalmente fa emergere anche il basso, con in suo cupo rantolare, troppo spesso sminuito ed accantonato in fase di missaggio.
Insomma, bei pezzi, bei suoni, grande impatto...cosa volete di più da un album? Sicuramente un disco destinato ad occupare le playlist dei deathsters per un bel po', e la migliore uscita death metal targata 2007 assieme ai Malevolent Creation. Death shall rise!!
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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