Soulpit - Trapped Into The Soulpit

Copertina 5,5

Info

Demo
Genere:Death Metal
Anno di uscita:2006
Durata:27 min.

Tracklist

  1. COLLAPSE
  2. BUILT ON AUTUMN LEAVES
  3. DOWNFALL IN EMPATHY
  4. SELF DETACHMENT
  5. MAZE OF LIFE
  6. TRAPPED INTO THE SOULPIT

Line up

  • Enrico Zabeo: bass
  • Federico Guerra: guitars
  • Enrico Francescato: vocals
  • Sebastiano Sartorello: drums
  • Lorenzo Canella: guitars, backing vocals

Voto medio utenti

La biografia dei padovani Soulpit parla chiaro: "I Soulpit si sono formati a Padova nel 2004 con l'intenzione di proporre death metal melodico con influenze scandinave". Ennesima riproposizione, quindi, di uno schema abusato fino al parossismo negli ultimi anni: quello facente capo alla cosiddetta Scuola di Gotheborg. Intendiamoci, "Trapped into the Soulpit" si presenta formalmente ineccepibile, buono l'artwork, discreta la produzione, apprezzabile la perizia tecnica dei componenti del gruppo, però la sensazione del "già sentito e risentito" è davvero troppo forte. Fin dalla prima traccia, "Collapse", si ripercorrono le sonorità che tanta fortuna hanno portato a bands del calibro di In Flames, Arch Enemy e, soprattutto, At the Gates. Non è certo l'originalità a tutti i costi che viene richiesta, ma almeno un pizzico di personalità che possa "dar vita" a composizioni altrimenti vuote e prive di una propria anima. I brani si susseguono in modo piacevole, ciò è indiscutibile, ma potrebbero essere tranquillamente confusi come cover di una delle bands summenzionate. Sopra la media appare il terzo brano, "Downfall in Empathy", il più articolato e lungo del lotto, in cui i Soulpit si sforzano di trovare soluzioni alternative, soprattutto durante il break strumentale centrale, alla mera riproposizione della "lezioncina" melodic-death scandinava. Anche nella seguente "Self Detachment" si intravedono i segnali di una qualche rottura degli schemi prestabiliti, trattasi infatti di una traccia decisamente più violenta della media, caratterizzata da martellanti blast-beats, il tutto però si perde del solito refrain melodico che in un certo qualmodo fa scemare l'aggressività del brano. Con le ultime due tracce si ritorna sul terreno prediletto dai nostri, con una ricerca ancor maggiore della melodia in particolar modo in "Maze of Life". Che dire quindi dei Soulpit? Le capacità tecniche a mio avviso ci sono tutte, sarebbe però necessario un pizzico di coraggio in più per discostarsi da un cliché che effettivamente ha un po' stancato.

Contatti: Email: muxfmt@tiscali.it info@soulpit.net – Web Site: www.soulpit.net
Recensione a cura di Michele 'Madball' Auriemma

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