Copertina 5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:38 min.
Etichetta:Trustkill
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. A CONSTANT REMINDER
  2. A PORT IN ANY STORM
  3. THE BACCHANAL AFFAIR
  4. SACRE COEUR
  5. DAMSEL OF DEATH
  6. REIGNITE THE FIRES
  7. BLACK BILE, WHITE LIES
  8. SIRENS
  9. THROUGH LEAVES, OVER BRIDGES
  10. ON THE ROAD (TO DAMNATION)
  11. TURN LOOSE THE DOVES

Line up

  • Jason Wood: vocals
  • Mike Hatalak: guitar
  • Chris Cappelli: guitar
  • Nick Mirusso: drums
  • Steve Lemke: bass

Voto medio utenti

Ritengo fermamente che il metalcore, inteso come corrente musicale e non come mero trend, nasca e muoia in un pugno di dischi: "The End Of Heartache" dei Killswitch Engage, "Shadows Are Security" degli As I Lay Dying, "Ascendancy" dei Trivium e "The War Within" degli Shadows Fall racchiudono tutto ciò che di buono questo genere potesse offrire, mentre la quasi totalità degli altri gruppi appartenenti al filone non hanno fatto altro che scimmiottare quanto fatto dai big, con il solo risultato di immettere sul mercato una valanga di dischi senza personalità.
Gli It Dies Today fanno certamente parte della seconda schiera: con questo "Sirens" non assurgeranno di certo ai livelli di Killswitch e compagnia ed il motivo di quanto dico è presto spiegato: sentendo il disco è evidente come il gruppo attinga a piene mani da quelli che sono i topos del metalcore, leggasi alternanza scream/voce pulita, rifferama thrash ibridato da influenze swedish, stacchi e break oppure ritornelli molto melodici. Per fare dei nomi, direi che gli Shadows Fall rappresentano la primaria fonte di ispirazione degli It Dies Today, principalmente per quel che concerne la preponderanza della voce pulita non solo nei refrain, ma anche nelle strofe, un guitar work piuttosto variegato che non si poggia solo su riff veloci, e in generale una certa ariosità dei pezzi. Ascoltare pezzi come "Black Bile, White Lies" o "Reignite the Fire" per credere, due pezzi che ricalcano molto da vicino lo Shadows Fall style. Nei pezzi più energici e thrasheggianti, sono invece gli As I Lay Dying a rappresentare l'influenza più importante, con qualche venatura dei Trivium vecchio stampo (periodo "Ascendancy" per intenderci).
Come rapportarsi quindi di fronte a "Sirens"? Si tratta essenzialmente un disco che si allinea in maniera molto diligente agli standard del genere, risultando formalmente un disco metalcore ineccepibile, non volendo essere innovativo, ma nemmeno personale. I pezzi risultano quindi molto canonici, standardizzati, mai sopra le righe, il che quindi non è proprio positivo, soprattutto ora che il trend è passato di moda. Forse nel periodo di boom di successo (di pubblico ed economico) gli It Dies Today avrebbero potuto prendersi un pezzettino della torta, ma di sicuro non ai livelli dei mostri sacri citati in apertura di recensione. Un disco come "Sirens" quindi non ha grosso senso d'esistere ora, e non fa altro che rimpolpare la schiera di gruppi mediocri nati seguendo le orme di Killswitch Engage e compagnia.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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