Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2002
Durata:45 min.
Etichetta:Spitfire
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. KILLING THE DRAGON
  2. ALONG COMES THE SPIDER
  3. SCREAM
  4. BETTER IN THE DARK
  5. ROCK & ROLL
  6. PUSH
  7. GUILTY
  8. THROW AWAY CHILDREN
  9. BEFORE THE FALL
  10. COLD FEET

Line up

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Ronnie James Dio, per molti La voce con l’articolo maiuscolo, per altri semplicemente l’uomo dietro il microfono dei leggendari Rainbow e di mille altri progetti fra i quali spicca un carriera solista ricca di album storici come il seminale “Holy Diver”. L’arzillo sessantenne, invece di riposare sugli allori come molti suoi blasonati colleghi, non perde occasione di produrre tuttora buona musica fortemente legata ad un sound a cavallo fra i ’70 e gli ’80, facendosi accompagnare da una band di tutto rispetto arricchita da prestigiosi elementi come Simon Wright, ex drummer degli AC/DC alla corte di Ronnie da svariati anni ormai. Il carismatico singer non mostra così alcun cedimento a livello vocale, prodigandosi in performance che molto avrebbero da insegnare ad artisti molto più giovani e colmi d’arroganza; ciò che a tratti sembra impantanarsi, invece, è il songwriting che in alcuni punti mostra troppo la corda rispetto al precedente “Magica”, album che aveva rilanciato la carriera di Ronne James in maniera energica. I richiami all’illustre passato sono molti, lo stesso Doug Aldrich, nuovo axeman con precedenti esperienze nei Lion e negli Hurricane, sembra cercare a tutti i costi d’imitare ora Vivian Campbell ora Ritchie Blackmore, sacrificando a questo obbiettivo la propria personalità ed il proprio stile; oltretutto la scelta d’iniziare il disco con una classica cavalcata alla Holy Diver lascia dubbio che il buon Ronnie Padovano (vero nome del cantante), stia cercando di raschiare un po’ il fondo puntando più sulla memoria storica che sull’effettiva validità del materiale. Ciò non toglie il fatto che “Killing The Dragon” contenga ottime canzone come la già citata opener, la dinamica “Scream”, il probabile singolo “Push” (canzone dal sapore squisitamente anni ’80 che riesce a non risultare solamente una malinconica reprise dei “bei tempi che furono”), la zeppeliniana “ Rock ‘n Roll” e l’originale “Throw Away Children”, impreziosita da un bel coro di voci bianche. 10 canzoni, quasi esclusivamente rocciosi mid tempo, che non segneranno di certo la storia della musica in maniera epocale e che nulla aggiungono e nulla tolgono alla longeva carriera dell’artista, ma che nonostante ciò non mancano di regalare 45 minuti di ottima musica, destinata ovviamente ad un pubblico abbastanza maturo, cantata da una voce il cui fascino non accenna diminuire con passare degli anni.
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci

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