Copertina 6

Info

Anno di uscita:2007
Durata:57 min.
Etichetta:Whiteless

Tracklist

  1. PAT THE COP
  2. STANDING HERE
  3. PURPLE EYES
  4. SINCE YOU´VE BEEN GONE
  5. THE LIGHT
  6. LOVESONG
  7. SCOUNDREL DAYS
  8. LIVING IN HELL
  9. BLACK STAR
  10. TELL ME WHY
  11. YOU MEAN EVERYTHING TO ME
  12. ALERIK´S DAUGHTER
  13. STANDING HERE (BONUS TRACK)

Line up

  • Thomas Pihale: guitars, keyboards, backing vocals, programming
  • Bob Curiano: bass, guitars, backing vocals, keyboards
  • Sabrina Pihale: vocals, backing vocals
  • Henning Schwarzhoff: vocals, backing vocals
  • Tobias Schädler: keyboards, piano, hammond organ
  • Heiko Lindenthal: drums
  • Andreas Edel: vocals, backing vocals

Voto medio utenti

Da un albo che s’intitola “Purple eyes”, realizzato da un team il cui leader si proclama apertamente devoto all’arte di Sir. Ritchie Blackmore, sinceramente mi sarei aspettato un’assoluta dipendenza dalle gesta leggendarie di Deep Purple e Rainbow.
Il Rainstorm Project, in realtà, seppur l’ambito di competenza sia fondamentalmente quello dell’hard rock britannico di nobile lignaggio e il suo chitarrista e fondatore Thomas Pihale si dimostri un attento e rigoroso seguace del mitico “man in black”, cerca perlomeno di evitare una deferenza troppo sfacciata nei confronti dei propri dichiarati modelli.
Accanto ad un episodio in pieno e pure non fastidioso fervore porpora (“Pat the cop”), un’esibizione strumentale in cui non è difficile individuare i riferimenti ispirativi (“Alerik’s daughter”), un omaggio esplicito a tali “guide spirituali”, incuranti di un’eventuale condanna per “atto di lesa maestà” (“Tell me why”, la non disprezzabile versione cantata della Blackmore’s Night -iana “Memmingen”), c’è anche spazio per un gradevole flavour southern (“Standing here”, introdotta dalla singolare replica chitarristica del tipico suono rilevabile nell’altoparlante di un telefono, quando nelle vicinanze è attivo un cellulare!), per numeri gratificati da dosi massicce di melodie enfatiche e leggiadre (“Purple eyes”, “Since you´ve been gone”, “The light”), se non persino da un tocco oscuro, minaccioso ed epico (“Living in hell”), tutta “roba” abbastanza conforme alle strutture caratteristiche dei “grandi” del settore, eppure quantomeno sufficientemente “personale” da sfuggire all’accusa di plagio.
Menzione d’onore anche per l’ottima cover degli A-Ha “Scoundrel days”, a rappresentare quel pizzico di “stravaganza” che non guasta mai.
I musicisti sono tutti piuttosto bravi, buona la voce di Henning Schwarzhoff, non male ma fin troppo “esile” quella della sorella di Thomas, Sabrina (limite evidente nella comunque inoffensiva “Lovesong” e ancor di più nella stucchevole “You mean everything to me”) e segnalazione necessaria anche per il bass-player Bob Curiano, già collaboratore dei Blackmore’s Night e altresì noto per la sua attività di produttore e compositore (Backstreet Boys, Mink De Ville, …).
Il disco si lascia ascoltare con piacere e tuttavia direi che alla fine non va oltre una “competente routine” … con questi presupposti è difficile prevedere per questo progetto un impatto significativo su di un mercato discografico ormai giunto ad incredibili livelli di competitività e saturazione.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.