Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:56 min.
Etichetta:Open Your Ears

Tracklist

  1. BRITTLE
  2. JUST ASK YOURSELF
  3. MARK IT ZERO
  4. LIMB FROM LIMB
  5. I MUST HAVE YOUR BRAIN
  6. FATE DRAWS A CURTAIN
  7. HARMONIC DISCONTENT
  8. IMRAM

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Non ho la più pallida idea del perchè appena ho visto la copertina del primo disco di questi Era Vulgaris è come se mi fossi convinto di trovarmi davanti l'ennesimo gruppo Metalcore o giù di li, con mio sommo stupore mi sono fortunatamente sbagliato. Descrivere lo stile di questi Era Vulgaris non è molto semplice, perchè pur partendo da delle tipiche e solide basi nel Metal estremo si va a finire in un elegante Progressive Metal venato da molteplici sottili sfumature. So bene che gli Opeth potrebbero essere il primo complesso a cui affiancarli, ma non è propriamente esatto questo accostamento, c'è una forte personalità e freschezza in questo quartetto. In ogni caso questo debutto intitolato What Stirs Within è veramente un album valido e ben concepito, sia a livello di songwriting che a livello tecnico/esecutivo. Un elemento che mi è subito saltato all'orecchio è la struttura della maggior parte delle canzoni, pur essendo ricercate e mai chiuse in un unico stile riescono a conservare un impatto e una potenza che colpisce all'istante, mi riferisco ad esempio alle due Brittle e Just Ask Yourself, ma direi anche Limb From Limb. Riffs di chitarra aperti e liquidi si riavvolgono in rocciosi muri tipicamente Heavy Metal, spesso odoranti di Death Metal alla Morbid Angel, una soluzione molto curiosa ma anche riuscita. Gli Era Vulgaris però quando decidono di premere il piede sull'acceleratore sulla sperimentazione danno (almeno per me) il meglio di loro, e parlo della conclusiva Imram dove veramente si può parlare di riassunto sonoro. E'presente tutto il concetto di musica che questi ragazzi vogliono esprimere, dinamismo e convinzione, tutto filtrato all'interno di contesti apparentemente distanti come certe ritmiche Jazz, passaggi Progressi Rock in tema anni 70, il tutto imbevuto in un retaggio vagamente cupo e psichedelico, insomma di carne al fuoco ne è presente a dovere. Molto bravo anche il singer Chris Rob, alle prese con tonalità tipicamente Black Metal, molto acide e tirate. Una sorpresa questi Era Vulgaris, anche in Irlanda possono iniziare a sperare.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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