Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:35 min.
Etichetta:Galactic

Tracklist

  1. SEDUCING THE PHALLUS THRONE
  2. HALLS OF DECADENCE
  3. ASCENDING THE DIVINE
  4. PROVOCATION OF AN ETERNAL ODIUM
  5. DUSK OVER ASSYRIA
  6. CUR DEFILEMENT
  7. DAWN OF ENTHRALLMENT
  8. DESPOILMENT OF ORIGIN

Line up

  • Andy Techakosit: vocals, bass
  • Thomas Hyde: guitar
  • Tom Innocenti: guitar
  • Sean Broster: drums

Voto medio utenti

Che i Nile fossero destinati a fare scuola lo si sapeva già, ed il disco d'esordio degli inglesi Sarpanitum ne è la riprova. Il quartetto di Birmingham infatti, sulla falsariga di Sanders e colleghi, si prodigano in un death metal brutaleggiante che spesso e volentieri si lascia andare ad aperture ed a stacchi dal sapore epico. Se ci aggiungiamo che le tematiche affrontate sono legate alla mitologia dell'area mesopotamica, la puzza di clone si fa sempre maggiore e non promette nulla di buono. D'altronde però va anche tenuta da conto la difficoltà di un genere come il brutal di proporre qualcosa di originale, dal momento che si tratta di un genere particolarmente a rischio di un cul de sac creativo date le sue caratteristiche.
Già l'opener "Seducing The Phallus Throne" ricorda molto da vicino i Nile, soprattutto nella seconda parte del brano, quando i tempi si fanno meno martellanti e la band lascia spazio ad aperture imponenti e maestose, accompagnate da riff che rimandano a melodie mediorientaleggianti. E' infatti in questi frangenti che l'ombra dei colossi del brutal americano si fa maggiormente presente, anche se non si tratta di plagio o di una semplice operazione di copia-incolla. Tuttavia la loro influenza è ben percepibile, ma va fatto presente che in "Despoilment Of Origin" i pezzi carini ci sono, come nel caso di "Seducing The Phallus Throne", "Provocation Of An Eternal Odium", l'intermezzo acustico "Dusk Over Assyria" (citazione/rimando all'intro di "Annihilation Of The Wicked"?), "Cur Defilement" o la title track. Si tratta comunque di pezzi per cui non vale la pena strapparsi i capelli. Insomma, trattasi di brutal death metal suonato molto bene (a dispetto della giovane età dei membri della band, almeno a giudicare dalle foto promozionali), sicuramente non innovativo, ma che comunque scorre vie senza creare intoppi, merito soprattutto delle aperture e dei cambi di tempo, qui numerosi, che danno quella varietà che non può certamente guastare, visto anche il genere dei Sarpanitum.
Se siete consumati dall'attesa del nuovo lavoro dei Nile provate ad ascoltare questi loro cuginetti inglesi, ma sicuramente il nuovo album di Sanders spazzerà via questo "Despoilment Of Origin" in men che non si dica.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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