Rebellion - Miklagard: The History Of The Vikings, Vol. II

Copertina SV

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:61 min.
Etichetta:Massacre Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. VI SEGLAR MOT MIKLAGARD
  2. SWEDEN
  3. FREE
  4. ON THE EDGE OF LIFE
  5. ULFBERTH
  6. THE RUS
  7. KIEW
  8. AIFUR
  9. TASTE OF STEEL
  10. GOD OF THUNDER
  11. OUR BACK OF THE WIND
  12. MIKLAGARD
  13. THE UPRISING

Line up

  • Michael Seifert: vocals
  • Uwe Lulis: guitars
  • Tomi Göttlich: bass
  • Gerd Lücking: drums
  • Simone Wenzel: guitars

Voto medio utenti

Sebbene i Rebellion siano ormai giunti al loro quarto album, "Miklagard - The History of the Vikings Volume II" è la prima occasione che ho per testare la nuova proposta musicale del chitarrista, ex Grave Jigger, Uwe Lulis (e qui ritroviamo un altro ex, quale il bassista Tomi Göttlich) dopo la sua burrascosa separazione dalla band guidata da Chris Boltendahl.
Un'occasione sprecata, dato che l'ascolto delle canzoni è sistematicamente e "sapientemente" interrotto dalla voce ruvida di quello che sembra essere un "guerriero vichingo" che ci rassicura sul fatto che stiamo ascoltando l'album giusto.
Una situazione davvero frustrante che rende difficile ed anche imbarazzante procedere nell'ascolto del disco. Ed è un vero peccato perchè le canzoni non sembrerebbero niente male, possenti ed epiche, affrontate con enfasi e buon piglio dal cantante Michael Seifert, una via di mezzo tra Frank Knight (X Wild) ed il già citato Chris Boltendahl, con l'aggiunta di un pizzico del Matthew Barlow (Iced Earth) più aggressivo.
L'album, come d'altronde ribadisce lo stesso titolo, è la seconda parte di "Sagas Of Iceland - The History Of The Vikings - Volume I" (uscito nel 2005), e ne prosegue ed approfondisce l'articolato concept sulla storia dei Vichinghi, e vede anche l'ingresso in formazione della nuova chitarrista Simone Wenzel.
I Rebellion non sembrano (o non riescono...) comunque voler tagliare il cordone ombelicale che li lega ai Grave Digger (ed è, ad esempio, lampante su brani come "Sweden", "On the Edge of Life" o "Taste of Steel"), eppure meritano sicuramente un approfondimento, che gli darò volentieri al più presto, non appena messo da parte questo indisponente dischetto promozionale.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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