Non so se è uno strano caso , ma tra gli ultimi arrivi della Victory Records sembra esserci una certa monotonia. In realtà sospetto che vi sia una specie di invasione di emo-locuste nel campo musicale. Il che mi rende indisposto – e sembrerebbe non solo me – nei confronti di certe band, nonostante io non sia tutto tranne un metal-defender ottuso e tarato.
Passando in rassegna l’aspetti della loro musica diventa ancora più sconfortante dover dire che razza di composizione scontata e prevedibile adottino i gruppi come questi Hawthorne Heights.
Voce da ragazzino castrato californiano che canta di disperati amori adolescenziali alternati a qualche ostentato urletto scremo. Nuovo vero? Per ciò che riguarda i testi è facile dire che dove l’apparenza si lega ad una simbologia desueta e talvolta rubata ad altri generi si può trovare un’inspirazione infinita. Sembra essere così per il singer di questa band. Nuovo vero? Musicalmente siamo sempre sui soliti temi punk-rock californiani alternati da parti goffamente mosh ed altre più preponderanti pop-emotive di evocazione metalleggiante. Davvero innovativo, non credete?
Cos’altro resta? Ah, sì …dimenticavo di dire che in quanto a pettinature e vestiario sapranno senz’altro più utili che come quanto lo sono come band.
Ovviamente se siete degli emokids vi consiglio di buttare le vostre orecchie nel cesso e comprare questo album!
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