Johnson Rob - Rob Johnson, Peripheral, Guitarchitecture

Copertina 7,5

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2003
Durata:147 min.
Etichetta:Heavencross
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. SOUL CHUCKLES
  2. SWING MACHINE
  3. HAVING GONE BERZERK
  4. ALUMINIUM PUDDING
  5. THING A MA JIG
  6. LAVA SHOWER
  7. RUG STOPIN
  8. NEGOTIABLE
  9. DOWN HOME COOKIN' (BONUS TRACK)
  10. MATTER OF FACT
  11. REFLECTION
  12. PRESSURE POINT
  13. GRAVITY PULLING ME
  14. THEME FOR MANDY
  15. NERVE DISORDER
  16. FROM HERE TO THERE
  17. JINXED
  18. MIND OVER CONTROVERSY
  19. SEARCHIN FOR CALICO
  20. GUITAR SOLO 2001 (BONUS TRACK)
  21. GUITARCHITECTURE
  22. TRANSCENDENTAL
  23. DIVIDED BY THREE
  24. SUBLIMINAL DREAM
  25. SUPER CHARGED
  26. GROOVES IN ORBIT
  27. DANCE OF THE MONSTER GODS
  28. INSTANT VIBE POTION
  29. CHATTERBOX
  30. METAPHYSICAL
  31. EXHILARATION (BONUS TRACK)
  32. 7 STRING RETHORIC (BONUS TRACK)

Line up

  • Rob Johnson: guitars
  • Karl Gunther: bass
  • Rick May: drums

Voto medio utenti

Arrivano finalmente anche in Europa, grazie alla Heaven Cross Records e alla distribuzione della Frontiers, i presenti dischi solisti di Rob Johnson, chitarrista della progressive metal band statunitense Magnitude 9. Si tratta di tre dischi dei quali, data l'uscita concomitante, riassumiamo il contenuto in un unico spazio dedicato a questo valido e preparato shredder.
Certo chi ha avuto modo di ascoltare Chaos To Control e Reality Focus dei Magnitude 9, e il livello altamente tecnico dei citati lavori, saprà grosso modo cosa aspettarsi dagli album solisti dell'estroso e impressionante Johnson, il quale non delude alcuna aspettativa e anzi ci offre tre dischi di indiscusso valore, dai quali qualsiasi amante della chitarra (a 7 corde in questo caso) troverà di che divertirsi ed entusiasmarsi. Lo stile del chitarrista è enormemente vario e personale, alternando passaggi hard rock con innesti più heavy fino ad arrivare a divagazioni blues, fusion e jazz riuscendo in ognuna di queste personali interpretazioni a mantenere un costante ed elevato livello qualitativo della propria musica. La tecnica dimostrata da Johnson è a dir poco impressionante: alternate e sweep picking (in particolar modo), vari salti di corda, arpeggi e cromatismi danno forma a delle composizioni che assolutamente nulla di scontato o banale hanno da offrire (cosa che va da sé quando si parla di chitarristi neoclassici), e che lasciano davvero con la bocca aperta.
Difficile dare dei termini di riferimento dato l'elevato eclettismo che caratterizza questi lavori; di certo si sentono richiami a Steve Vai o Paul Gilbert, ma anche Allan Holdsworth o Jason Becker, del quale Rob è stato anche allievo per un certo periodo di tempo. Tutte le possibili e svariate influenze derivanti dalle molteplici passioni musicali dell'artista vengono sapientemente amalgamate in un sound unico, a tratti frenetico e caotico (quasi a la Cacophony, per intenderci), alternato ad aperture più melodiche e distese che richiamano alla mente il sound di Satriani, fino ad arrivare a spunti geniali in stile Vai, con uso di whammy, armonici artificiali ed evoluzioni con la leva davvero interessanti. A tutto ciò vanno aggiunti diversi inserti, quali campionamenti o accompagnamenti di tastiera, e brevi parti vocali che finiscono col suggellare in maniera assolutamente unica il lavoro di un chitarrista al quale dedicare una certa attenzione.
Un artista davvero interessante e innovativo del quale è finalmente possibile ascoltare i lavori che certo non mancheranno di riscuotere successo e ammirazione.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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