Elvira Madigan - Angelis Demonae - Wiccan Aftermath

Copertina 5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:35 min.
Etichetta:Black Lodge
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CHRONO CROSS
  2. LIEEE
  3. ALIEN NATION
  4. UNDER NORRSKENET
  5. AT ZANARKAND
  6. JACOB’S LADDER
  7. SPANISH TRAIN
  8. THE LEADER
  9. THE VISION
  10. WHAT ABOUT ME?
  11. PRISONERS OF FATE

Line up

  • Marcus H Madigan: bass, electric and classical guitars, synths, vocals

Voto medio utenti

Gli Elvira Madigan sono una one man band con all’attivo già due album. L’ultimo lavoro in uscita tra poche settimane è un disco composto da sole cover rifatte in chiave gothic-black. Alquanto bizzarra la scelta delle canzoni riproposte da Marcus H Madigan. Trovo assolutamente assurdo che più di un terzo dell’album (4 pezzi) sia composto da brani di Chris DeBurgh (cantautore rock-pop inglese che durante gli anni ottanta raggiunse un grande successo a livello internazionale); ancor più incredibile è il fatto che di questi pezzi tre appartengano al medesimo album, “into the light”, il suo disco più conosciuto. Altri quattro brani sono strumentali e identici agli originali: tre appartengono alla colonna sonora del famoso videogioco “Final Fantasy”, un altro, composto dal premio oscar Michael Jarre, fa parte della colonna sonora di “Jacob’s ladder” (Allucinazione perversa). Questo inutile dischetto ci regala poi altre perle quali “lieee” di Tori Amos e una nuova versione di “alien nation”, degli Scorpions, di cui francamente credo che il mondo non sentisse affatto il bisogno. Se aggiungete a ciò una produzione mediocre e un art-work estremamente banale avrete sicuramente chiaro il quadro della situazione. Anche in “angelis demonae”, come nel precedente “witches”, la voce ricorda molto quella di Dani Filth e anche questo contribuisce a rendere il prodotto privo di interesse per qualsiasi ascoltatore. Quasi un anno e mezzo di lavorazione –come scrive orgoglioso e con metafore alchimiste nel retro della copertina- mi sembrano veramente eccessivi…. visto il risultato poteva perdere meno tempo.
Recensione a cura di Alessandro Stranieri

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