Copertina 6

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2004
Durata:46 min.
Etichetta:Plan-e-tarium
Distribuzione:My Kingdom Music

Tracklist

  1. FOOL
  2. PURE AS SNOW
  3. SHADOW IN THE DARK
  4. TODAY IS THE DAY
  5. NEAR LIFE EXPERIENCE
  6. THE BLUE HOUSE
  7. SICK AND TIRED
  8. LONELY HELL
  9. BEST KEPT SECRET
  10. ROCKSTAR/WE - BONUS TRACK
  11. SHADOW IN THE DARK - BONUS VIDEO TRACK

Line up

  • Jani Lehtosaari: bass, keyboards, vocals
  • Ilari Kinnunen: bass
  • Lene Leinonen: bass
  • Heikki Haataja: drums

Voto medio utenti

I Plan-e esistono ormai da 9 anni e sono giunti al loro ottavo lavoro. Certo non deve essere difficile per il proprietario di un etichetta che suona già da tempo in altri progetti autoprodursi e distribuirsi i propri lavori. Infatti Jani Lehtosaari che gestisce la Plan-e-tarium ha praticamente curato l'80% del progetto: basso, voce, keyboards, foto, artwork, liriche, produzione e distribuzione. Che dura vita di questo oscuro finlandese! Ma di certo non tradisce le aspettative dell'algida patria. I quattro finlandesi propongono un Avangard Dark che si struttura su pochi elementi, validi e che si stagliano senza soluzione di continuità su tutto il disco. Caratterizzati dall'uso di due bassi (anche trè) diventano riconoscibili sin dal primo pezzo. Emblematici sono "Shadow In The Dark" e "Lonely Hell", semplici e con riffs trascinati ed efficaci. La voce dell'ex-Impaled Nazarene Jani è sostanzialmente imbrigliata alle esperienze di Ian Curtis. Ma lo stile della band è molto dissimile dai Joy Division. L'uso di due bassi (dei quali uno distorto) i ritmi cadenzati ed oscuri sono un punto di forza. Ma non so se per gusti personali o per ignoranza delle influenze del progetto, l'uso della tastiera con suoni giocattolo, risulta al mio orecchio antiquato, fastidioso e cacofonico... come dicono nelle terre Daune: è proprio scocchiato! Per la loro attitudine e il loro stile è difficile che questo gruppo possa risultare sgradito agli amanti del genere. Anche a me le idee del progetto sono piaciute, ma guardando a fondo il disco, le liriche e la profusione di innovazione non si resta del tutto entusiasti alla fine dell'ennesimo ascolto. Insomma diciamo pure che sembra un lavoro molto autocelebrativo e poco idoneo alla espressività musicale che prescinde dalla comunicazione di emozioni.
Recensione a cura di Valerio Damiano

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