Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:51 min.
Etichetta:Plainsong
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. THE SIGN
  2. WITHOUT A TRACE
  3. LIVING IN THE ROSE
  4. CURIOUS CHANGES
  5. OBLIVION
  6. THE DOUBT
  7. DERANGEMENT
  8. AGONY
  9. MY SWALLOW BRIDE
  10. ELEGY
  11. THE SLEEP

Line up

  • Hardy Fieting: vocals
  • Robert Klausch: guitars
  • Hagen Schneevoigt: bass
  • Heiko Wolf: drums

Voto medio utenti

E’ questo il quarto full per i tedeschi Scream silence, che si ripresentano alle nostre orecchie con un album niente male, decisamente dipinto di colori autunnali. E’ puro gothic metal quello proposto in questo “Elegy”, targato Plainsong Records. In questo disco si rispettano tutti i canoni richiesti dal genere (voce profonda e cavernosa, piano e archi, melodie struggenti…) con a mio avviso però una piccola mancanza di originalità; intendiamoci, il prodotto che ho tra le mani è di buona fattura e di piacevole ascolto ma rischia a volte di diventare ripetitivo e scontato.
Si aprono le danze con “the sign”, e subito si entra in questo piccolo universo fatto di atmosfere decadenti e sognanti, arricchite dalla buona voce del singer Hardy Fieting, che ricorda quella dei migliori My dying bride; si passa all’ancor miglior “without a trace”, anch’essa canzone di classe (con una melodia portante davvero accattivante), per poi scivolare via verso la triste e riflessiva “living in the rose”. La traccia successiva è “curious changes”, il primo singolo estrapolato da “Elegy”; è un brano davvero ben riuscito, trascinante ed immediato, pur presentando la pecca di richiamare un po’ troppo una melodia di tastiera alquanto famosa dei finlandesi H.I.M. La seconda parte dell’album invece cala di tono, le canzoni proposte risultano essere un po’ simili tra loro, facendo perdere la freschezza di sound che il gruppo aveva dimostrato di possedere con le prime tracce. Se “oblivion” e “the doubt” riescono ancora a destare un po’ d’interesse i restanti episodi di questo disco sono superflui. L’album si chiude con “the sleep”, brano romantico ed evocativo eseguito unicamente con pianoforte e voce.
Chi apprezza il gothic più romantico ha già avuto modo di ascoltare un sound simile a questo -e, a mio modesto parere, superiore- più di sei anni fa grazie ai già citati HIM o ai 69eyes.
In conclusione si può dire che questo LP scorre piacevolmente, pur senza regalarci particolari emozioni e offrire niente di nuovo.
Recensione a cura di Alessandro Stranieri

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