Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2002
Durata:41 min.
Etichetta:Arise
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. CREATING A HELL
  2. FOLLOW THE RAIN
  3. A LIFELESS TIME
  4. FALLING
  5. THE CHAIN
  6. TOWARDS THE DECLINE OF EXISTENCE
  7. DEAD ROSE ROMANCE
  8. FEED MY DREAMS
  9. HOPE DIES AT LAST
  10. ESCAPE

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Dalle lande germaniche ecco spuntare i Mourning Caress, band dedita ad un death metal molto melodico e poco aggressivo, già discretamente conosciuta nel panorama underground per i precedenti demo “The Divine Grave” e “Perpective”. Insomma, a mio avviso, la solita solfa risentita e strasentita con forti influenze svedesi, su tutti i Dark Tranquillity (oltre tutto la copertina è stata disegnata dallo stesso Niklas Sundin). Non fraintendiamo, il prodotto finale non è affatto male, melodie orecchiabili, una certa carica di malinconia, e un’ottima produzione, sicuramente dovuta alla fase di mastering, eseguita da Mika Jussila ai Finnvox studios. In oltre ogni singolo componente è dotato di buona tecnica, anche se non ci sono particolari frangenti in cui questa esca davvero e possa essere apprezzata: la voce di Gerrit Mohr domina in modo eccelso i dieci brani presenti sul cd ed è sicuramente l’elemento che riesce ad emergere maggiormente nella piattezza generale dell’album. Nonostante tutti i difetti sopraccitati, bisogna constatare un forte potere evocativo in questa musica, capace di trasportare l’ascoltatore in un panorama post-industriale della Germania del dopoguerra: basta chiudere gli occhi per ritrovarsi circondati da vecchi capannoni, strutture metalliche ormai abbandonati…desolazione e solitudine, un mondo monocromatico, quasi sbiadito, nel quale ci si trova solamente accompagnati dalle melodie dei Mourning Caress. Dunque un lavoro solamente discreto dal punto di vista compositivo e delle idee, ma sicuramente buono per quanto riguarda l’atmosfera e la capacità comunicativa del quintetto tedesco. Questa è musica che vende, è di certo per questo che la Arise Records si sia affrettata a mettere sotto contratto un gruppo così. Non impressionante, non innovativo e nemmeno originale, semplicemente una band con un grosso potenziale di nuovi fans e di nuovi acquirenti…e naturalmente di nuovo denaro per la Arise.
Recensione a cura di Luca 'Lukus' Minieri

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