Copertina 6,5

Info

Genere:Compilation
Anno di uscita:2004
Durata:55 min.
Etichetta:Apollyon
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE LAST DANCE - NIGHMARES (CLOSER MIX)
  2. THE LAST DANCE - WHISPER (SISTHETIC BY ASSEMBLAGE 23)
  3. THE LAST DANCE - NIGHTMARES (ELMSTREET MIX BY PLASTIC)
  4. THE LAST DANCE - NIGHTMARES (ALBUM VERSION)
  5. THE LAST DANCE - WHISPER (ALBUM VERSION)
  6. IN MITRA MEDUSA INRI - DO YOU CALL THAT HUMAN (STOP BRATHING CLUB MIX BY PLASTIC)
  7. IN MITRA MEDUSA INRI - DISAPPOINTMENT REMAINS (REPROCESSED MIX BY CYCLOON)
  8. IN MITRA MEDUSA INRI - DARKNESS UPON US (DEEP FROZEN MIX BY MEGADUMP)
  9. IN MITRA MEDUSA INRI - DO YOU CALL THAT HUMAN (HUMA X MIX BY GIRLS UNDER GLASS)
  10. IN MITRA MEDUSA INRI - DO YOU CALL THAT HUMAN (ALBUM VERSION)

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Volume numero uno per questa compilation che vede all’opera formalmente solo due bands della scena Goth, ma che in realtà ha coinvolto nell’operato dei vari remix, altri nomi. Nonostante che alla fine dei conti vi siano diverse versioni delle stesse songs, l’estrema validità del lavoro delle bands chiamate a mettere le mani sulle creazioni dei The Last Dance e di In Mitra Medusa Inri (comunque parliamo di nomi del calibro di Assemblage 23, Plastic, Cycloon e Girls Under Glass) crea un lavoro dinamico ed affascinate, capace di spaziare dal Dancefloor più movimentato a mood più cadenzati, elettronici e fangosi. Se consideriamo comunque le due bands principali, si ha una differenza sensibile in stile e composizione del sound. I remix di The Last Dance, le cui songs sono estrapolate dall’ultimo ‘Whispers In Rage’, colpiscono maggiormente che quelli dei compagni di scuderia (le cui songs sono prese da ‘Darkness Upon Us’), almeno per la maggiore verve danzereccia e per la maggior carica elettro-energetica, rimanendo comunque su beat più up tempo disegnati da seducenti synth che accarezzano le cyber melodie. Interessante notare come le due versioni originali siano invece molto più orientate sul Goth Rock, con un maggiore utilizzo delle 6 corde, lasciate un pochino nel dimenticatoio nelle manipolazioni precedenti. Con l’avvento dei remix di In Mitra Medusa Inri, si ha un lento cambiamento verso sonorità più Electro Pop ’80, anche se il primo remix ad opera di Plastic farebbe pensare al contrario (il beat è ancora spinto). Già dal lavoro di Cycloon si ha un salto indietro nel tempo quando ancora i Picnic At The Whitehouse imperversavano con la loro ‘We Need Protection’, per poi continuare sullo stesso percorso con le rimanenti canzoni. Un buon lavoro che merita attenzione e che dimostra ancora una volta che se i remix sono fatti con intelligenza e senso pratico, non si può far altro che apprezzare.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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