Copertina 7

Info

Anno di uscita:2002
Durata:52 min.
Etichetta:Hammerheart
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. LEAD IN
  2. TRANSYLVANIAN (LOVE)
  3. EVERLASTING
  4. THE HEART OF ATLANTIS
  5. AS MIST DESCENDS
  6. MODUS OPERANDI
  7. TO FORGIVE
  8. HOLLOWED
  9. EIGHTHUNDRED AND SEVENTYNINE
  10. VAYA CON DIABLOS
  11. PLANETEER

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Ormai è noto il mio astio verso i famosi Finnvox Studios e soprattutto verso i freddi mastering ad opera di Mika Jussila; appena letto che "Modus Operandi" era stato realizzato proprio in quello studio e con quel produttore, mi sono preparato al peggio. Invece, con mia grande sorpresa e soddisfazione, si può constatare sin dalla prima traccia che i Divercia sono riusciti a confezionare un lavoro dalla produzione viva, reale e molto personale, lontana dagli standard finlandesi. Musicalmente è difficile catalogare precisamente un album quale "Modus Operandi"; si tratta infatti di un lavoro vario e sfaccettato che passa trasversalmente da atmosfere alla Dimmu Borgir, a momenti stilisticamente più vicini agli Him, condendo il tutto con sonorità vicine ai Moonspell di "Irreligious" e ai Type 'O Negative migliori. Proprio ai rispettivi singer di queste due ultimi band pare ispirarsi il singer Jyri Aarniva, capace di toccare la teatralità dei primi My Dying Bride pur senza ricadere in soluzioni banali e spersonalizzate. Prova ne è l'ottima performance su "As mist descends" o sulla più spinta "Transylvanian (Love)", due fra gli episodi migliori di "Modus Operandi". Quello che colpisce maggiormente l'ascoltatore è l'alternarsi di sensazioni e soluzioni così lontane fra loro, il tutto in brani della durata media di cinque minuti, che non potranno dunque annoiare. In questo senso gioca un grande ruolo anche l'imponente lavoro svolto dalla base ritmica di Hoffren e Janne Hanninen, , capace di muoversi in scioltezza da tempi cadenzati e opprimenti, ad incursioni violente e vertiginose. Decisamente ispirato il songwriting, che ci offre soluzioni inconsuete e creative come con la bella e trascinante "To Forgive". A livello di arrangiamenti non ci si può certo lamentare, il lavoro svolto dalle chitarre (ottime soprattutto in "Hollowed") e dalla tastiera è imponente e maniacale, degno di essere particolarmente decantato. Insomma, "Modus Operandi" si è rivelato per il sottoscritto un'ottima sorpresa, più che altro per la propria capacità di unire influenze disparate e di convincere dunque qualsiasi tipo di ascoltatore; se avete voglia di una boccata d'aria fresca, non lasciatevelo scappare.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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