Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2002
Durata:55 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. REAWAKEN
  2. NIGHT
  3. SEVEN TIDES OF LABYRINTHINE
  4. WHERE EVIL FOLLOWS
  5. EYE OF THE NIGHTMARE
  6. MY DARKEST ROOM
  7. IN DUE TIME
  8. CLOCKWORK TOY
  9. WHO SAW THE LAST STAR FALL
  10. THE NEXT TRIUMPH:
  11. REMEMBERANCE
  12. REAWAKENING

Line up

Non disponibile

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Wake up Metal!! Dopo l'ottimo inizio rappresentato dall'album "Evermoving", gli statunitensi Onward continuano con la loro opera di "risveglio". Cambia la formazione con l'uscita dal gruppo del precedente bassista, così è Toby Knapp ad incidere anche le parti di basso (ora gli Onward registrano l'ingresso in formazione di Chris Payette). Ma le due punte di diamante della band, il cantante Michael Grant ed ovviamente il chitarrista Knapp, sono ancora qui, e con loro quell'Heavy Metal roccioso che aveva ben caratterizzato il debut album. Canzoni ben ancorate alla tradizione anni '80 ma con un taglio più attuale che evita al gruppo di passare come la semplice ripetizione scolastica del passato. Un esempio su tutte "Where Evil Follows" un brano semplice diretto e cantato benissimo da Grant, aggressivo il giusto e con un refrain accattivante. Si possono estendere i complimenti anche all'operato di Knapp, che sembra esaltarsi alle prese della cover di "Clockwork Toy", in origine incisa dai Loudness su "Thunder in The East" ('85). Ho l'impressione che il chitarrista sui nuovi pezzi si prenda qualche spazio in più (come all'inizio di "My Darkest Room" ) ma mettendosi sempre al servizio del gruppo. Altro brano trascinante è "Who Saw the Last Star Fall" che è introdotta da una rapida carrellata di passaggi radiofonici. Non so cosa possano offrire oggi le stazioni radio americane, ma gli preferisco sicuramente gli Onward! Ridendo e scher... facendo headbanging, ci siamo avvicinati alla fine: la lunga "The Next Triumph" divisa in due parti, dapprima "Rememberance" (forse si insiste troppo sugli arpeggi, ma troviamo comunque una bella interpretazione di Grant) che sfocia infine nella più rude "Reawakening", che pone il sigillo all'album.
Come mi aveva detto Michael Grant l'anno scorso non è facile ascoltare e suonare questo genere di musica negli States, quindi onori agli Onward.
Anzi, su queste pagine, non solo onori ma anche la GLORIA!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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