Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2002
Durata:45 min.
Etichetta:Hammerheart
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. TASTE OF BLACK
  2. DREAMS SHALL FLESH
  3. ACT OF REBELLION
  4. SHADOWSEEDS
  5. MOURNINGSOUL
  6. HELLFIRE
  7. CULT OF BLOOD
  8. ROOTS OF HELDRASIL
  9. BLOOD ANTHEM
  10. AMONG THE STORMS

Line up

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La band che più di tutte le altre ha raccolto l'eredità dei Dissection, solo per quanto riguarda la musica visto che è in attività fin dal 1989, torna con il suo quarto album, il primo per Hammerheart dopo anni ed anni spesi con la Black Mark, e si conferma leader del movimento death black scandinavo con un killer album come "Bloodhymns" che davvero sin dal primo minuto trasuda odio e rabbia per un viaggio attraverso dieci brani che sono una dichiarazione di guerra alla cristianità (a dire la verità con dei testi per l'ennesima volta piuttosto stupidi e banali) ed un nuovo monumento del male fatto musica.

Una band che dopo l'abbandono del suo leader David Parland sembrava destinata al declino e che ha invece saputo trovare nella coppia Sidegard/Ramstedt nuova forza, una forza diabolica e a quanto pare inesauribile.

Così dopo il leggendario debut "The Nocturnal Silence" e gli ottimi "Darkside" e "The Third Antichrist" giungiamo così all'odierno "Bloodhymns" che a dire la verità non fa della presentazione il proprio punto di forza...anzi! Quello che dovrebbe essere un selling point come la registrazione effettuata ai (una volta!) mitici Sunlight Studios con Tomas Skogsberg alla console diventa il punto debole del cd, inficiato da una produzione completamente sballata, priva dei toni bassi, esagerata nei medi e con una distorsione poco potente della chitarra che affossa ulteriormente il suono di un rullante troppo secco e basso. Insomma...purtroppo un disastro che meriterebbe perlomeno un remix o una ri-equalizzazione. Fortunatamente qui finiscono i difetti e ci possiamo lanciare nell'ascolto del cd con la furiosa "Taste of Black" in cui Sidegard si cimenta in una prova dilaniante e rabbiosa per passare poi a "Act of Rebellion", "Cult of Blood" o la conclusiva "Among the Storms", pezzo che ricordano da vicino quanto proposto dai Dissection con una voce a metà tra lo scream ed il growl, break "melodici" che fanno da preludio a furiose accelerazioni ed un riffing work sempre coinvolgente e di sicura presa.

Conclude, come da tradizione Hammerheart, un booklet curatissimo che fa di questo "Bloodhymns" un acquisto obbligatorio per i fans del genere...e ancora peccato per una produzione che se meglio sfruttata avrebbe davvero portato in cielo, pardon, negli abissi un cd così ben fatto.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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