Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2003
Durata:43 min.
Etichetta:Adipocere
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. RITES OF SUPREMACY
  2. ASTAPA'S ASHES
  3. BERSERKER'S BLOOD
  4. DE ESTE A OESTE
  5. GAZE AT THE SKY
  6. BLOOD OF THE GODS
  7. JOURNEY TO ETERNITY

Line up

  • Nazak: vocals
  • Frozen Wind: drums
  • Forjstorm: guitars
  • Lord Monk: bass

Voto medio utenti

"Rites Of Supremacy" può essere considerata come la grande occasione (sprecata) degli spagnoli Berserk, che potranno giustamente mangiarsi le mani fino all'uscita del prossimo album per aver vanificato tutti i loro sforzi in modo così inconsistente. Beh, detta in questo modo sembra che alla fine il cd sia una schifezza, ma non è così! Per suonare dell'ottimo pagan black metal serve innanzitutto una tematica pagana su cui sviluppare i testi, e i Berserk hanno studiato molto bene la storia della Celtiberia, regione spagnola che attirò l'interesse perfino dei Romani (chi ha studiato Cesare e il "De Bello Civili" non faticherà a ricordare qualcosa...). Poi arriva la musica, che dev'essere veloce e brutale ma senza disdegnare quell'influenza epica che caratterizza i miti e le leggende di epoche antiche. Particolarmente importante è l'apporto di ritmiche folkeggianti, magari con l'aggiunta di chitarre acustiche e flauti per rendere il tutto più vario. Alla fine si può aggiungere anche qualche coro particolarmente suggestivo, e il cd pagan black metal è bello che fatto! Purtroppo lo stereotipo è duro da uccidere, e i Berserk cadono a pieno in questa trappola. Se in qualche pezzo addirittura si riesce ad ascoltare l'influenza dei Darkthrone e di un certo black metal più ortodosso, per il resto siamo sempre lì a cercare di piazzare il riff ad effetto sperando di suscitare qualche interesse nell'ascoltatore. Particolarmente riuscita è la strumentale "De Este A Oeste" dal piglio ipnotico e ripetitivo, quasi un preludio alla sfuriata della tempesta che ci attende dopo questa calma, accompagnata da un flauto il cui suono ci ricorda di trovarci al cospetto dei Celti. E la tempesta arriva con un altro pezzo memorabile, "Gaze At The Sky", sorretto da un riffing finalmente ben riuscito e ad una prova del batterista molto precisa. Se bastassero questi due pezzi a giustificare la spesa dell'album, sarei pronto a consigliarlo a qualsiasi amante di queste sonorità: purtroppo il pagan black metal è un genere che ci ha già regalato capolavori, e che anche questo mese è tornato a farsi sentire con gli ottimi Himinbjorg. La concorrenza è spietata, e se i Berserk vogliono emergere dovranno realizzare un album di ben altra caratura rispetto all'evanescente e superfluo "Rites Of Supremacy".
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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