Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2001
Durata:35 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. BUTCHERED, SLAUGTERED, STRANGLED, HANGED
  2. HAND OF DOOM
  3. FUEL FOR FIRE
  4. TOTALITARIAN TORTURE
  5. EVERYTHING DIES
  6. SLAVES
  7. WELCOME TO YOUR FUNERAL
  8. PLEASE...DIE! (AREN'T YOU DEAD YET) BECOMING DUST
  9. NO RESURRECTION
  10. A WORLD ALL SOAKED IN BLOOD
  11. A HIGHER LEVEL OF PAIN

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Carnal Forge, "Please..Die!": un gruppo, un titolo, una garanzia!!! Il 2001 ci riserva il comeback della band svedese che più di ogni altra incarna gli stilemi della bruciante devastazione musicale che oramai caratterizza le uscite della maggior parte dei gruppi provenienti dalla fredda Scandinavia.
Se eravate rimasti impressionati dalla violenza del precedente "Firedemon" preparatevi allora ad essere letteralmente demoliti dal'impatto frontale di questo nuovo lavoro, caratterizzato da una furia esecutiva fuori dal comune, traboccante di riffs stritolaossa suonati a velocità sovrumana scanditi da un martellamento ritmico continuo e ininterrotto, e con la voce all'acido muriatico del potentissimo Jonas a coronare una cattedrale sonora che rappresenta il monumento odierno del thrash death più bastardamente crudele.
Musica, testi, artwork: tutti gli elementi del disco si consacrano all'esaltazione del dolore e della brutalità e sfociano in 12 massacranti canzoni, tutte piuttosto simili tra loro, che non concedono alcuna tregua nel loro incedere assolutamente furioso. Praticamente inesistenti le differenze a livello compositivo rispetto agli album precedenti, dei quali riprende tutta la devozione ai mostri sacri Slayer e At the Gates, e con forse un maggior uso di sadici cori nei ritornelli.
Sempre pochissimi e lancinanti invece gli assoli, vere e proprie stilettate scoccate nel magma di milioni di metri cubi di note al metallo fuso che si riversano per tutta la mezz'ora abbondante del cd.
In sostanza un buonissimo lavoro, che incrementa i pregi (anche la produzione, pur essendo sempre stata ad ottimi livelli, è migliorata) e mantiene le pecche del gruppo, al quale continuo un pò a rimproverare un'assouta mancanza di varietà nelle loro soluzioni sonore, ma credo che ai fans del gruppo questo mio appunto possa importare veramente poco. Total fuckin' aggression, my friends!!!
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

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