Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:50 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. DON'T GIVE UP ON LOVE
  2. CAN'T LET YOU GO
  3. EVERY WORD
  4. WAITING
  5. LOCKED DOWN
  6. TWO HEARTS
  7. IN THE AIR TONIGHT
  8. I'LL NEVER BREAK YOUR HEART
  9. THE CALLING
  10. ANGEL
  11. THIS IS FOREVER

Line up

  • Rob Moratti: vocals
  • Joel Hoekstra: guitar
  • Tony Franklin: bass
  • Felix Borg: drums
  • Fredrik Bergh: keyboards
  • Pete Alpenborg: guitar, keyboards

Voto medio utenti

È facile essere estimatori di Rob Moratti, anche per chi a quel cognome associa fatali antipatie calcistiche.
Sciocchezzuole a parte, basta apprezzare l’AOR “classico” screziato di pomp, le voci stentoree, espressive e raffinate e, più in generale, la musica che fa della passionale e intensa melodia la sua nobile chiave di volta.
Un identikit in cui spero molti dei nostri lettori si possano riconoscere, in modo da poter subito dopo prendere contatto con questo “Sovereign” ennesima dimostrazione di pregevolezza sonora a cui contribuiscono fattivamente Joel Hoekstra (Whitesnake, ex-Night Ranger, …), Tony Franklin (ex-The Firm, Blue Murder, …), Felix Borg (Kent Hilli, Taste, …), Fredrik Bergh (Seven, Niva, …) e Pete Alpenborg (Arctic Rain, Kent Hilli, …), tutti musicisti di notevole valore tecnico e spiccata sensibilità esecutiva.
Segnalando l’apporto di Borg e di Bergh anche in sede compositiva, si può tranquillamente passare all’ascolto di un albo che con “Don't give up on love” conduce in una dimensione emotiva in cui i cultori di Journey, Survivor, Fortune e REO Speedwagon si troveranno perfettamente a loro agio, in una forma di cocooning confortevole e non abulico.
Sensazione che si ripropone e si rafforza con l’ariosa “Can't let you go”, la ballata “Every word” e il mood solare e spigliato di “Waiting”, mentre “Locked down” aggiunge un pizzico di grintosa e cristallina enfasi barocca al clima sonico.
Con “Two hearts” e “In the air tonight” le porte dell’Empireo de rock adulto de-luxe si schiudono in maniera risoluta e una volta approdati in tale ambito reame, non “sorprende” che il passo successivo della scaletta sia affidato alla vivacità di “I'll never break your heart”, per un brano ancora una volta degno di frequentare luoghi così prestigiosi.
Attribuzione che forse, invece, non meritano pienamente le pulsazioni un po’ meno efficaci di “The calling”, e se “Angel” e l’altisonante (pure troppo …) “This is forever” riconquistano in buona parte il terreno appena perduto, l’ultima nota di merito dell’opera la riserviamo alla performance di Hoekstra, sempre a fuoco, incisiva e mai invasiva.
Detto che avrei preferito una resa sonora più “calda”, “Sovereign” conferma Rob Moratti nel novero degli artisti che, pur aderendo a canoni stilistici ampiamente consolidati, riescono a produrre musica avvincente e coinvolgente … chiamatela classe, attitudine o semplicemente bravura, ma da queste parti ce n’è davvero parecchia.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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