Peyronel Danny - It Happens When You Look the Other Way

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:63 min.
Etichetta:DPX2 Recordings

Tracklist

  1. IT HAPPENS WHEN YOU LOOK THE OTHER WAY
  2. HEAVEN’S IN A CHEVY TONIGHT
  3. DOWN DOWN DOWN
  4. A DIFFERENT KIND OF BLUE
  5. CHANCE
  6. RUN AWAY RASHID
  7. WHEN THE DEVIL’S IN
  8. LOVE IS A VICIOUS THING
  9. UPSIDE DOWN
  10. LOST
  11. FROM RUSSIA WITH LOVE
  12. YOU WON’T HAVE TO SAY GOODBYE
  13. THE LAST GOODBYE
  14. OUTRO
  15. PARA SIEMPRE Y UN DíA MáS (BONUS TRACK)
  16. NOW OR NEVER (BONUS TRACK)

Line up

  • Danny Peyronel: keyboards, vocals
  • David Pereira-Oleart: guitar
  • Martin Buszano: guitar
  • Lakis Economou: bass
  • Javi Rojano Reina: drums

Voto medio utenti

Heavy Metal Kids e UFO sono i due principali cardini della feconda carriera di Danny Peyronel, avviata con profitto fin dai primi anni settanta.

E allora diciamo che dovendo scegliere quale delle suddette esperienze professionali ha avuto un impatto maggiore nella realizzazione di questo "It happens when you look the other way”, mi sento d’indicare innanzi tutto gli autori di “Heavy metal kids” e “Anvil chorus”, album eventualmente da riscoprire, a cui il nostro ha fattivamente contribuito prima di approdare (brevemente) alla corte di Phil Mogg & C.

A beneficio di chi non conoscesse (ancora) una delle cult-band dello spumeggiante rockrama britannico dei seventies, precisiamo che si tratta di “roba” in cui convivono rock n’roll, blues e glam, con plausibili riferimenti che si chiamano Kinks, Bowie, Rolling Stones e Alice Cooper.

Il secondo albo solista di Peyronel (debutto nel 2005 con “Make the monkey dance”) sembra proprio partire da quei presupposti stilistici per approdare nel 2025 corredato da buone dosi di verve espressiva, da cui affiora una spiccata sensibilità pop.

Un sound, insomma, che basa le sue velleità attrattive su una capacità innata di scrivere canzoni gradevoli, magari non particolarmente “sorprendenti” e complesse, eppure abbastanza appaganti, confacenti ad una fruizione dagli intenti disimpegnati e ricreativi.

Nella raccolta troverete, quindi, esempi di glam-rock screziato di attitudine punk (la title-track dell’opera, qualcosa tra Mott The Hoople, Ramones e … Twisted Sister!), ballatone cinematografiche e barocche (“Heaven’s in a chevy tonight”), squarci grintosi e seducenti (“Down down down”, “Run away Rashid”) e svariate avvolgenti suggestioni sonore, tra slow glitterati (“Lost”, “You won’t have to say goodbye”), lirismi blues (“A different kind of blue”), atmosfere notturne e poppettose (“Chance”, “Love is a vicious thing”) e fumosità rhythm n’ soul (“When the devil’s in”).
Non mancano nemmeno sconfinamenti in ambiti più beffardi (“From Russia with love”, dall’omonimo classicone di James Bond, in una versione che potrebbe piacere agli ammiratori di Tyla) e pure un paio di graziose quisquilie soniche, intrise di scorie punk n’ roll in salsa rootsy (“Upside down”, con annessa citazione Hendrix-iana) e nostalgie sixties (“The last goodbye”).

Due bonus track (una è la trascrizione in spagnolo di “You won’t have to say goodbye”) che non modificano il mood dell’albo, completano un ascolto di certo non proprio “sbalorditivo”, ma comunque complessivamente godibile, a testimonianza di una generazione di musicisti che difficilmente cambierà le regole del “gioco” e tuttavia raramente delude i suoi estimatori.

Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.