Copertina 9

Info

Past
Anno di uscita:1991
Durata:42 min.
Etichetta:Roadrunner

Tracklist

  1. IN THE NAME OF THE FATHER AND THE GUN
  2. INTO THE ASYLUM
  3. GREED MACHINE
  4. TOO FAR GONE
  5. CURIOSITY KILLS
  6. SUICIDE CITY
  7. THE ENEMY WITHIN
  8. NOBODY'S CHILD
  9. SILENCE IS A LIE
  10. NECROPOLIS

Line up

  • Michael Coons: vocals
  • Aaron Jellum: guitars
  • Ken Savich: guitars
  • Jon Torres: bass
  • Dave Chavarri: drums

Voto medio utenti

Andando a spulciare con grande curiosità all'interno del florido underground thrash di fine anni '80 è facile imbattersi in gruppi che pochi conoscono, ma che si rivelano sorprendenti in termini della qualità musicale proposta e che stranamente hanno raccolto poco di quello che avevano seminato. Rientrano in questa tipologia di band i Defiance, gli Heathen, gli Xentrix e ovviamente anche i Laaz Rockit, gruppo composto da cinque ragazzi di San Francisco. Nothing Sacred è allo stato attuale delle cose l'ultimo disco di inediti inciso dalla band, a cui fanno seguito un live album e un DVD recentemente uscito, e rappresenta a mio avviso la migliore prova dei Rockit: il genere proposto è un thrash metal che si lascia spesso e volentieri andare ad incursioni nello speed, caratterizzato da chitarre sempre taglienti ed aggressive in primo piano, che sciorinano riff veloci e anche di una certa intricatezza (per intenderci, non siamo di fronte a semplicismi à la Slayer, ma nemmeno ad arabeschi chitarristici tipici di gruppi come Annihlator o Watchtower). Ma, attenzione, questa ricercatezza nella struttura delle songs non ne compromette assolutamente la fruibilità immediata né la loro godibilità, ed introduce una certa differenziazione dei pezzi: si passa quindi da canzoni dalla struttura piuttosto articolata come Greed Machine o Too Far Gone, attraverso un power ballad di tutto rispetto come Nobody's Child, introdotta da un arpeggio da brividi e con un Michael Coons che si dimostra a proprio agio anche in frangenti più melodici, fino a giungere a vere e proprie sfuriate thrash come Suicide City o Curiosity Kills. Il denominatore comune di tutti i pezzi (se proprio se ne volesse trovare uno) sono sicuramente i ritornelli delle canzoni, orecchiabili ma senza perdere una briciola di impatto sonoro: non sperate di non ritrovarvi a cantare i chorus di Suicide City, Curiosity Kills o The Enemy Within, solo per fare degli esempi. La voce di Coons poi è a dir poco azzeccata alla proposta della band, aggressiva senza essere troppo sporca, acuta senza essere fastidiosa, intonata senza esserlo troppo (stiamo pur sempre parlando di thrash!!) e, come già detto, duttile abbastanza da non risultare fuori luogo in tutte e dieci le tracce del disco. Il lavoro delle due chitarre è di primo livello, riuscendo ad essere abbastanza variegato senza rendere disomogeneo questo Nothing'$ $acred, così come la batteria, potente e precisa, oltre a presentare una certa personalità e gusto. La produzione non è certo adamantina, ma è abbastanza curata da permettere di poter ascoltare agevolmente l'album.
Beh che dire...per quel che mi riguarda i Laaz Rockit non hanno mai sbagliato un colpo, partendo da City's Gonna Burn fino a questo Nothing'$ $acred, dimostrando così di essere una band fin troppo sottovalutata e dando prova di come l'underground pulluli di gruppi che, nonostante non abbiano raggiunto livelli di popolarità e di vendite di mostri sacri quali Metallica o Megadeth, hanno molto da dire.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata
Nothing's Sacred

buon album

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