Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:43 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. WATCHING THE WORLD TREE FALL
  2. HUMANIMAL
  3. ANTHEM FOR ASHES
  4. DROWN
  5. ONE WITH THE WIND
  6. WAYFARER
  7. THE GREAT UNKNOWN
  8. GARDEN OF THE FALLEN

Line up

  • Hanna Uimonen: Vocals
  • Tatu Hanhikoski: Guitars, programming
  • Jaakko Puusaari: Guitars, backing vocals
  • Mikael Minkkinen: Bass
  • Iiro Vuori: Drums

Voto medio utenti

For Fans of:
Pain of Salvation, Nightwish, In Flames


Così inizia il comunicato stampa che accompagna "As the World Tree Fell", album di debutto dei finlandesi Canvas of Silence. Quindi, per una volta, sto al gioco e andiamo a vedere quanto delle succitate bands ho trovato in questo disco. Pronti? Via!

Pain of Salvation: 1/10 - giusto un pelo nella ricerca della melodia non scontata, nel raccontare cantando, ma veramente nient'altro.
NIghtwish: 0/10 - solo perché i CoS hanno una cantante femminile dovrebbero assomigliare ai Nightwish? Qui la musica è quasi djent, e la voce di Hanna (già peraltro sostituita da Aino Vuorenmaa) è molto sottile, nasale, particolare ma PER NIENTE simile a niente che i Nightwish siano mai stati
In Flames: 0/10 - MA DOVE? Ma chi l'ha scritto sto comunicato? I CoS sono molto melodici, prog con qualche venatura power, non c'è mezzo growl o scream (giusto due urla in lontananza su "Drown"), niente di niente che rimandi agli svedesi!

Bene, al netto di queste bestialità: "As the World Tree Fell" è un album inusuale nel suo settore, con una voce femminile per niente lirica o pomposa, che cerca più l'effetto emotivo puro ma senza lasciare particolari segni con il suo timbro. Intorno a lei, una band molto consapevole del suo suonare, partiture con chitarre grosse come una casa, bei riffing, prog quanto basta ma senza mai esagerare, ed un suono bombastico e un po' troppo brutalizzato da una produzione ipercompressa. Ma le belle canzoni ci sono, e vale assolutamente la pena di approfondire un album di debutto interessante e pieno di idee, che devono secondo noi ancora essere messe meglio a fuoco. Ma i Canvas of Silence me li segno e me li sottolineo con la penna rossa, già al prossimo disco potrebbero tranquillamente tirare fuori una discreta bombetta.




Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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