Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:37 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. RAMMING SPEED
  2. CUTTING THE STARS
  3. ELECTRIC WALLS
  4. SILENT TEARS
  5. BLOOD UPON THE STAGE
  6. BEYOND THE THUNDERDOME
  7. PRISONED BY THE DARK
  8. ONE WITH THE WIND

Line up

  • Randy: Vocals
  • Julez: Guitars
  • Marcus: Bass
  • André: Drums
  • Chili: Guitars

Voto medio utenti

Ma che bella sorpresa!

Dopo il discreto debutto di un paio d’anni fa, i tedeschi Sintage, provenienti da Lipsia, compiono un deciso passo in avanti con questo secondo sigillo discografico, intitolato Unbound Triumph e uscito per la High Roller Records, divenuta ormai una certezza nel settore del metallo tradizionale, grazie alla sua abilità nello scovare e nel lanciare realtà sconosciute ma, altrettanto interessanti, dell’underground teutonico (chi ha detto Kerrigan?)

La band, rispetto all’esordio Paralyzing Chains, opta saggiamente per un ispessimento del proprio song-writing, concretizzatosi tramite l’introduzione in pianta stabile di una seconda chitarra (ad opera di Chili) che affianca quella di Julez (all’anagrafe Julian Lichtenheld, già chitarrista dei promettentissimi Morbyda); ne esce cosi, un disco inevitabilmente più incisivo, per merito anche della voce pungente di Randy e della tenacia, in fase ritmica, di Marcus (basso) e André (batteria).
Unbound Triumph ci propone, da subito, una vera e propria sferzata di energia purissima, rivelandosi un album graffiante, genuino e, pur essendo abbastanza diretto, molto variegato e più complesso di quanto possa sembrare ad un primo superficiale ascolto.
Partendo da un sound di base, dalle evidenti venature heavy-speed, tipicamente "ottantiane" (emblematica, a tal proposito, la doppietta iniziale Ramming Speed-Cutting The Stars, ma anche la conclusiva One With The Wind), il muro di suono dei Sintage si propaga poi in direzioni differenti, matenendo sempre costante la propria musicalità e muovendosi tra diversi territori; strizzando vistosamente l’occhio, tanto al rock di stampo melodico (Electric Walls, Beyond, Beyond The Thunderdome), quanto al power (Blood Upon The Stage), senza disdegnare qualche passaggio più maligno, merito indubbiamente della formazione di Julez, vicino a territori thrash (Prisoned By The Dark).
Volete cercare proprio il classico pelo nell’uovo?
E va bene; allora diciamo che Silent Tears, per essere una ballad, non brilla per profondità emotiva, ma, sul finale, le chitarre ci regalano un’inaspettata e piacevole impennata dal sapore folk-power, che aumenta decisamente il livello qualitativo.

Altri difetti? Difficile trovarne.
Certamente, i Sintage non spiccano per originalità (d'altronde, quale band nel 2025, peraltro in questo sottogenere, lo fa?), ma con Unbound Triumph ci regalano un lavoro sentito, sorprendentemente fresco, assolutamente convincente e, talmente intenso, che sembra trasudare passione da tutti i pori metallici!

Insomma, un vero e proprio TRIONFO, senza se e senza ma.




Recensione a cura di Ettore Familiari

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 ott 2025 alle 14:18

Mi è piaciuto un sacco : non saranno originali, ma non è semplice scrivere qualcosa che possa suonare fresco al giorno d'oggi. Bravi, bravi e ancora bravi : un netto passo in avanti rispetto a "Parlayzing Chains" sia come composizione che come produzione.

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.