L'impatto avuto da
Jon S. Krieger con il suo progetto
Blackbraid sulla scena Black Metal americana "nativa" con i primi due album è stato notevole ed innegabile: abilità compositiva, passione, immagine, perfetto bilanciamento tra melodia ed aggressività, sono tutti elementi che hanno decretato il successo di un gruppo "vero", rimasto fieramente lontano dal mainstream e dalle case discografiche, e di indiscutibile qualità, al di là dei gusti che ognuno di noi potrà avere in ambito estremo.
Il terzo lavoro di
Jon, sempre prodotto in modo indipendente (importante segno di libertà artistica), era una prova rischiosa visti i due predecessori, ma il musicista americano conferma le sue ottime doti di songwriter e se ne esce fuori con un album "perfetto" nel proseguire sul solco tracciato in passato, quindi senza stravolgere niente, eppure in grado di meglio calibrare gli ottimi inserti folk / atmosferici i quali, in connubio con la componente più violenta, sempre devota all'immortale Bathory ed in generale alla scena svedese anni '90, creano una amalgama irresistibile fatta di epicità, fine melodia, spirito americano (qui e la con echi "Cascadian"), deliziose parentesi acustiche (a mio avviso fondamentali nella riuscita del lavoro) e metal feroce, secondo una concezione musicale che, prima di ogni cosa, tende verso l'emozione e verso il senso di appartenenza ad una comunità dalla storia ricca di orgoglio, tradizioni e sangue.
"Blackbraid III", al pari dei lavori che lo hanno preceduto, non può definirsi innovativo e neanche può essere inserito in un percorso di nuova espressione artistica da parte di
Jon (cosa che, magari, accadrà in futuro), ma sarebbe sbagliato non accorgersi che questo album è, ad oggi, apice di maturità per un artista che ha ancora qualcosa da dire in un panorama musicale nel quale, troppo spesso, si suona per interesse e non per convinzione, caratteristica, quest'ultima, fortissima, invece, nel cuore indiano di
Blackbraid, degno epigono di una stirpe di guerrieri che mai si sono piegati, davvero, al nemico.
Senza aggiungere altro, posso affermare con sicurezza di essere al cospetto di uno degli album di Atmospheric Black Metal più importanti, e meglio concepiti, del 2025, un album che saprà piacere sia agli ascoltatori più intransigenti tra di voi, sia a quelli, invece, più affini, spiritualmente, alle melodie evocative e senza tempo... e scusate se ciò vi dovesse sembrare caratteristica di poco conto!
Di fronte a noi, maestoso, primordiale e concreto, il suono di un uomo che ha definito alla perfezione il Suo mondo.