Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2025
Durata:63 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. THE TRINITY
  2. INDESTRUCTIBLE
  3. NO ONE'S HERO
  4. AFTERLIFE
  5. REVOLUTION
  6. THE PROPHESIER
  7. FIRE FROM ABOVE
  8. UNDERNEATH THE EYE
  9. THE GREAT APOCALYPSE (WHEN HELL IS ALL AROUND)

Line up

  • Mikko Korsbäck: drums
  • Niklas Dahlin: guitars
  • Ola Halén: vocals
  • Erik Arkö: bass

Voto medio utenti

A distanza di 4 anni da quel piccolo gioiello che fu, a mio modesto parere, V-Preparatus Supervivet, tornano gli svedesoni Insania, alfieri, tra i più rappresentativi e longevi, del power melodico scandinavo (nonché, uno dei miei gruppi preferiti in questo sottogenere, con il quale sono “cresciuto” da quel meraviglioso Sunrise In Riverland che, solo a nominarlo...scusatemi ma, non ce la faccio...troppi ricordi).

The Great Apocalypse, uscito sempre per Frontiers Records, conferma l’ottimo stato di salute della band di Stoccolma, che si riflette attraverso un lavoro caratterizzato da grondante musicalità, da liriche che, grazie alla voce del sempreverde Ola Halén, raggiungono vette dalle tonalità inarrivabili per noi comuni mortali, da un inconfondibile lavoro di doppia cassa, svolto dall’inesauribile Mikko Korsbäck, ma soprattutto, dall’ecclettismo alla chitarra del funambolico Nicklas Dahlin, il quale, rimasto orfano dello storico collega Peter Östros, dopo il recente split, dimostra comunque di sapersela cavare, più che egregiamente, anche da solo.

In realtà, a essere sinceri, l’album non parte proprio benissimo.
Infatti, a dispetto dell’ineccepibilità della sfera tecnico-strumentale (vero e proprio punto di forza di questo lavoro), alcuni refrains delle prime tracce non convincono completamente, prestando eccessivamente il fianco a trame melodiche stucchevoli e scontate; è questo il caso della opener The Trinity, in cui fa la sua comparsa, come special guest, Tommy Johansson (Graz, chiedo umilmente perdono per ciò che ho scritto), ma anche della successiva Indestructible.

Fortunatamente però, è solo un falso allarme.
La classe innata, la creatività e, non ultimo, il cuore pulsante degli Insania, sono sempre gli stessi degli esordi e, alla lunga, finiscono inevitabilmente per emergere, in maniera prepotente, generando brani decisamente più efficaci, potenti ed anche epici. Ascoltate la ficcante No One’s Hero, la seducente Afterlife (brano a metà strada, tra vecchio e nuovo, ovvero tra Helloween e Majestica), la teatrale Revolution, l’agrodolce The Prophesier, l’impetuosa (e stupenda) Fire From Above, arricchita dall’assolo di tastiera del “nostro” Andrea Atzori (già negli interessantissimi Tales And Legends) oppure ancora, Underneath Eye e la conclusiva title-track, brani intensi, avvolti da un’aura magica, che sembra riportare l’ascoltatore indietro nel tempo, laddove tutto ebbe inizio, ovvero nelle incantate e incontaminate atmosfere degli anni 90, epoca in cui il power dominava incotrastato all'interno del panorama metallico.

Come dite? Talvolta si avverte quella sensazione di già sentito?
Certo, ci mancherebbe, avete pienamente ragione, ma sono pur sempre sonorità collegate a quella tradizione che gli stessi Insania, insieme ad una miriade di altre bands, hanno contribuito a forgiare e diffondere, dunque, per assurdo, si tratta di elementi più originali di quanto possa sembrare, comunque appartenenti al DNA degli svedesi.

Alla fine, The Great Apocalypse, seppur con qualche piccola imperfezione iniziale, si rivela un album brillante ed emozionante, assolutamente degno di far parte della gloriosa discografia degli Insania che, a distanza tutti questi anni, riescono ancora a trasmettere lo stesso entusiasmo di un tempo, nonostante l’impietoso incedere del tempo.

Che si può dire a una band di tale grandezza, se non un enorme GRAZIE, anzi....TACK SÅ MICKET INSANIA!



Recensione a cura di Ettore Familiari

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