Gli statunitensi
Ossuary, in corsa ormai da un decennio, finalmente giungono in questa fine maggio del 2025 a rilasciare, coadiuvati dal patrocinio della
Me Saco Un Ojo Records, il proprio primo full-length:
"Abhorrent Worship".
"Abhorrent Worship" è composto da sole sei tracce per un totale di circa 37 minuti di Death metal dalla produzione piuttosto lo-fi e old-school, altamente contaminato dal Doom tendente al Funeral – in vari frangenti tale matrice prende nettamente il sopravvento su quella Death – richiamando perlopiù a band più recenti come gli
Spectral Voice, bensì anche ai finlandesi
Krypts. Inoltre, ovviamente, sono rinvenibili anche echi di
Incantation e
Autopsy.
Sì tratta di un album, come si può evincere da quanto appena scritto, tendenzialmente impostato su tempi lenti, permeati da textures oscure di sottofondo avvolgenti e inquietanti, con ampio utilizzo di tritoni sinistri dove di tanto in tanto si inseriscono sfuriate tipicamente Death.
I punti cardine da fissare perché un'opera simile possa avere successo, sostanzialmente possono essere ridotti a due: la capacità dei musicisti di infondere alle proprie composizioni il giusto pathos, e al tempo stesso, quella di sapervi inserire gli hooks azzeccati, capaci di agganciarsi all'epidermide dell'ascoltatore. Il primo punto viene ampiamente conseguito; il secondo purtroppo un po' meno… finendo dunque per rendere leggermente anodina l'esperienza di ascolto.
In ogni caso credo che gli
Ossuary abbiano tutte le credenziali per evolvere e raggiungere traguardi ragguardevoli…
Li attendo al varco del prossimo full-length.
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