Sarkasm - Carnival of Atrocities

Copertina 5,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:35 min.
Etichetta:Xtreem Music
Distribuzione:Imperative PR

Tracklist

  1. I AM CHAOS
  2. MURMURS FROM THE VOID
  3. ECHOES OF HYPERION
  4. DISINTEGRATE
  5. COLD EMPTY ROOMS
  6. HATEFUL, SPITEFUL, VENGEFUL
  7. EX UMBRIS
  8. DEAD WEIGHT

Line up

  • Simon Thibodeau: Drums
  • Yves Parent: Guitars
  • François Dubuc: Guitars
  • Bruno Bernier: Vocals
  • Dave Bouchard: Bass

Voto medio utenti

I Sarkasm sono una Death metal band canadese, formata nel luglio del 1990 a Granby, Quebec, inizialmente con il nome di Traumatism. Nel 1991 registrarono il loro primo demo, "Incubated Mind", seguito poi nel 1992 da "Inner Flame". Entrambi i demo furono prodotti da Pierre Rémillard, chitarrista dei più fortunati Obliveon, presso i Peter Pan Studios di Montreal.

Nel corso degli anni, il gruppo subì diversi cambi di formazione, e vari scioglimenti che gli impedirono di consolidarsi dando alle stampe un vero e proprio full-length. Si limitarono, oltre a quelli già accennati, giusto ad altri due demo. Per un LP ufficiale si è dovuto attendere il 2023 ("As Empires Decay"); mentre in questo inizio 2025 rilasciano la loro seconda opera lunga: "Carnival of Atrocities", sotto l'egida della Xtreem Music.

Mi duole dirlo ma, a mio avviso, se si dovesse utilizzare "Carnival of Atrocities" come pietra di paragone esemplificativa, di come un disco Death metal NON dovrebbe essere, sarebbe perfetto.
Al di là del fatto che risulta difficile definire Death metal questo prodotto, poiché, al di fuori del growl, accostabile a quello di Tardy, per il resto le ritmiche sono molto vicine al Thrash, denotando forti somiglianze con gli Slayer dei tempi ultimi, pur senza averne la medesima carica adrenalinica.
I Sarkasm si focalizzano su mid tempos rocciosi e densi di groove, dove sicuramente si possono rinvenire alcuni influssi provenienti da Autopsy, Obituary o Bolt Thrower e, fatta eccezione per alcuni momenti azzeccati, e per una spiccata muscolarità di insieme, di frequente mi sono ritrovato a sbadigliare durante l'ascolto di queste otto tracce. La fortuna vuole che l'opera duri soltanto 35 minuti...
Tutto è scontato e prevedibile, scorrendo così liscio da non lasciare ferita alcuna sulla pelle. E a mio avviso, tutto ciò, in ambito Death metal è un peccato imperdonabile.

Recensione a cura di James Curzi

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