Copertina 6

Info

Demo
Anno di uscita:2005
Durata:23 min.

Tracklist

  1. CHRISTIAN'S KALEIDOSCOPE
  2. DEATH TO THE NATIVES
  3. WELCOME ABOARD
  4. ORBITAL COLONY
  5. MENTAL VOYAGE
  6. BRAIN SCAN

Line up

  • Glauco: bass, vocals
  • Marco: guitars

Voto medio utenti

Per loro stessa ammissione, i Neon traggono principale ispirazione dai grandissimi Voivod (a proposito lasciatemi esprimere il dovuto cordoglio per la recente scomparsa di Denis "Piggy" D'amour), uno di quei gruppi assolutamente fondamentali e "unici" in ogni loro espressione musicale, dalle evoluzioni di thrash mutante fino alle dilatazioni progressive e alle suggestioni di natura psichedelica.
Con un modello di tale portata e poliedricità, diciamo che sarebbe stato forse più semplice scegliere di confrontarsi e lasciarsi influenzare dalla versione più agevolmente "fruibile" del combo canadese (quella di dischi comunque assolutamente strepitosi come "Angel Rat" o "The outer limits", indubbi esempi di studi illuminati nel campo della sperimentazione applicata alla potenziale diffusione di massa), invece il duo in questione predilige, per questo "Viaggio mentale", innanzitutto dirigere il proprio sguardo "ammirato" all'incarnazione "cibernetica", dissonante e "cerebrale" della formazione del Quebec, così abilmente esposta in un lavoro d'enorme statura come "Dimension hatross", non a caso esplicitamente omaggiato con una buona rilettura di "Brain scan", per l'appunto tratta da quel capolavoro.
La musica dei Neon è quindi parecchio complessa e vive di continui contrasti e repentine inversioni, tanto da richiedere alcune sessioni d'ascolto per poter essere compresa appieno, ma la sua efficacia, a mio modo di vedere, è talvolta limitata dall'uso di un'anonima drum machine che tende a comprimere il suono dei nostri, affiancata in quest'opera di "menomazione", da una resa sonora troppo impastata e confusa per tradurre in modo adeguato le articolate sinapsi musicali di Glauco e Marco.
Il brano in cui le intuizioni appaiono meglio coordinate è probabilmente "Death to the natives", frenetico, schizofrenico e gradevolmente volubile, oltre che dotato di una sorta di "immediatezza" corrotta ed obliqua, ma anche altrove affiorano momenti interessanti, contrapposti ad alcune incertezze abbastanza inevitabili visto il sound proposto e l'acerbità tipica di un'"opera prima".
Le idee di base ci sono, l'acume nella selezione dei propri maestri (dai quali però è auspicabile una ancora crescente emancipazione) non manca, non resta che attendere gli sviluppi e la crescita artistica di questa promettente band, che con l'ausilio di una produzione "dirompente" e magari di una batteria meno asettica, potrebbe rendere i narratori dell'epopea del barbaro Korgull veramente fieri di aver contribuito ad indicare "la giusta via" da percorrere a questi loro discepoli italici.

Contatti: E-mail: neonmail@virgilio.it - Web Site: xoomer.virgilio.it/n3on
Recensione a cura di Marco Aimasso

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