Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:36 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. I’M GOING UNDER
  2. CHANGING THE MELODY
  3. BANG BANG
  4. STOP TALK ABOUT ...
  5. BYE BYE BEAUTIFUL
  6. I’M ALIVE
  7. FREAK
  8. SECRET LOVER
  9. I WOULD DIE FOR YOU
  10. MONSTERZ

Line up

  • Alex K Klintberg: vocals, guitar
  • Koffe K Klintberg: drums
  • Conny Svärd: guitar
  • Chris Young: bass

Voto medio utenti

Cosa ci si può attendere da un gruppo dall’immagine vistosamente debitrice dei fasti spensierati e decadenti del glam-rock Hollywood-iano, che tra l’altro i più attenti rockofili all’ascolto hanno già imparato a conoscere (ed apprezzare) grazie all’eccellente “Scaryman” (uscito nel 2018 su Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group)?
Se avete pensato a chitarre ficcanti e robuste (senza esagerazioni …), melodie viziose e ritornelli “a presa rapida”, troverete un’immediata conferma alle vostre aspettative anche in questo “Changing the melody”, che segna l’inizio della collaborazione degli svedesi Lipz con la Frontiers Music.
Un abbrivio che nasce sotto i migliori auspici, almeno se credete anche voi che, a dispetto di quanto i detrattori del genere possano ritenere, scrivere e interpretare belle “canzonette” glitterate non sia per nulla una faccenda elementare e banale.
Ebbene, ratificando le innate qualità già evidenziate ai tempi del disco precedente, i nostri hanno incrementato ulteriormente il coefficiente di “ruffianeria” del loro suono, riuscendo però nell’impresa di non renderlo praticamente mai troppo manieristico e fastidiosamente frivolo.
Con l’ingresso in formazione del bassista Chris Young, i fratelli Klintberg e il chitarrista Conny Svärd hanno dunque fatto diventare ancora più “ricreativo” e coinvolgente il songwriting, mescolando anthems e melodie adescanti secondo una formula tanto collaudata quanto “insidiosa”.
Cadere vittima della citazione dei venerabili del settore (Poison, Motley Crue, Def Leppard, innanzi tutto, e poi, per rimanere in ambito “nordico” Swedish Erotica, Easy Action, Crashdiet, Crazy Lixx, …) è, infatti, un rischio che i Lipz riescono a scongiurare piuttosto bene, anche se ovviamente spesso la loro “ombra” aleggia benevola sul programma.
Insomma, se amate i Crue e i Danger Danger adorerete intonare il refrain di “I’m going under”, così come se gradite le seducenti costruzioni armoniche tra AOR, hard, pop e glam, non potrete che accogliere la title-track dell’opera, l’inno “Bang bang” e la sincopata e Kiss-ianaI’m alive” con notevole soddisfazione.
Stop talk about ...” e, soprattutto, “Secret lover”, aggiungono i Roxette (“istituzione” nazionale già celebrata in passato con la cover di "Dangerous") all’elenco delle notabili influenze della band e “Bye bye beautiful” ha i mezzi per far vibrare i sensi dei fans dei Bon Jovi, confermando la spiccata attitudine degli scandinavi alla costruzione di cori particolarmente vischiosi e incisivi.
L’immancabile capitolo “ballate” viene trattato con disinvoltura grazie alla suggestiva “Freak” e a un "melodramma radiofonico” denominato “I would die for you”, mentre “Monsterz” è forse il brano più debole della scaletta, nonostante una certa verve e l’ausilio (accennato) del mitico “campanaccio”.
La musica può essere tante cose e intenderla come un’occasione di “svago” non ne sminuisce necessariamente la “dignità” e il valore artistico … in questo senso i Lipz di “Changing the melody” svolgono egregiamente il ruolo di efficiente “grimaldello” per un’allietante evasione dalla routine quotidiana.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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