Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:52 min.
Etichetta:Soulseller Records

Tracklist

  1. TEIRESIAS
  2. FIELDS OF FLEGRA
  3. CENTAUROMACHY
  4. HECATONCHIRES
  5. MYRMIDONS
  6. ACHILLES AND HECTOR
  7. ACHILLES FUNERAL
  8. ECHETLAEUS
  9. KYDOIMOS
  10. WAR IS THE FATHER OF ALL

Line up

  • Epameinondas: bass
  • Agisilaos: drums
  • Iason: guitars
  • Dis Pater: keyboards, synthesizers, vocals (choirs)
  • Therthonax: guitars
  • Porphyrion: vocals

Voto medio utenti

Dopo aver superato gravi problemi di salute nel periodo della pandemia, Παναγιώτης Ματεμτζής, in arte Therthonax, leader indiscusso dei maestri Kawir, ritorna sulla scena discografica facendoci dono del nuovo "Kydoimos", un album che, in linea con la lunga carriera dei greci, altro non è che un capolavoro di puro e viscerale Pagan Black Metal con il quale ci si dovrà confrontare, in termini di qualità, per assegnare lo scettro di disco estremo dell'anno.

Sebbene, infatti, i Kawir siano sempre rimasti ai margini del "successo" commerciale, la loro musica, al contrario, ha costantemente viaggiato su livelli di classe ed ispirazione altissimi, ignoti anche a nomi ben più importanti, livelli che il nuovo lavoro raggiunge e travalica attraverso brani perfetti nella loro indole belligerante e violenta, destinati a dipingere l'atmosfera epica che ammanta ogni singolo risvolto di ogni singolo secondo di un'opera dalla carica metallica incessante e gloriosa.
In occasione del loro nono album i Kawir, che da sempre affondano le loro radici nella tradizione della meravigliosa letteratura ellenica, ci raccontano le vicende di Kydoimos, personificazione della cacofonia e del caos della battaglia (spesso citato in antichi testi chiave, soprattutto nell'Iliade, dove si dice che adorni lo scudo di Achille insieme a sua madre e un Ker), attraverso una proposta sonora che spinge molto sulla sua essenza puramente nera, esaltata da composizioni feroci e senza compromessi, così come da eccellenti riff carichi di pathos in grado di lacerare l'anima con la loro forza devastante e sottilmente malinconica, magnificata dallo scream di un Porphyrion in stato di grazia, senza tuttavia mettere in secondo piano gli elementi più tipicamente pagani i quali, tra tastiere evocative (dietro le quali troviamo Dis Pater dei Midnight Odissey) e magniloquenti parti corali, aiutano a creare una sorta di quadro "antico", schizofrenico nel suo alternarsi di melodia e furia bellica, avvolto dalle nubi e, soprattutto, orgoglioso della sua Epicità, in una modalità che pochi sarebbero in grado di ripetere.

Immagine

I Kawir, ad una attenta esegesi artistica, risultano essere guerrieri mitologici che una macchina del tempo ha, inspiegabilmente, trasportato fino ai giorni nostri per dar loro modo di raccontare, con la musica, la propria storia in un racconto incredibile nel suo fascino, dilaniante nella sua catarsi interiore, ricchissimo di cultura in ogni sfaccettatura, sia sonora che "visuale", e spettacolare nella sua resa sonora, poiché, in fin dei conti, "Kydoimos" è pur spettacolo, per le orecchie e per l'animo, uno spettacolo, magistralmente interpretato da musicisti "veri" (ascoltate con attenzione gli arrangiamenti o le parti di batteria) e prodotto con altrettanta maestria nei Symbolic Π Studio, di fronte al quale noi ascoltatori, ed amanti dell'arte, non possiamo fare altro che stupirci ed emozionarci tributando, come credo sia debba essere giusto, il meritato riconoscimento ad Artisti sinceri che, in oltre trent'anni di carriera priva di qualunque forma di mero compromesso, hanno solo e sempre seguito i propri ideali e la cultura della loro Terra natia che, come una madre, li ha sempre stretti nel proprio caldo abbraccio.

Questa, signori miei, è l'essenza dell'Ellenic Black Metal, questa è la musica che ogni amante dell'emozione estrema vorrebbe sempre ascoltare, questa è l'esplorazione bellicosa e aggressiva dell'antica guerra, di coloro che conquistarono la gloria eterna sulle sponde di Troia e dei tanti che lì trovarono la loro fine, questo è il culto della musica, se è vero che ne esiste uno...

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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