Copertina 6,5

Info

Demo
Anno di uscita:2005
Durata:33 min.

Tracklist

  1. INTRO: PITCH WHITE
  2. NO ME
  3. PSYCHO
  4. BARBARA
  5. GUN JACK
  6. DREAMCATCHER
  7. DOPE

Line up

  • Vy: vocals
  • fa: drums
  • Joo: guitar
  • tyIR: bass
  • DJ Thug Life: consolle

Voto medio utenti

Con la singolare denominazione di Shirley Temple? si affaccia alla scena underground italica questo quintetto laziale, nato nel 2002 e sponsorizzato dalla nota Kick Promotion Agency.
Il monicker suggerirebbe un sound orientato alla dolcezza e alla leziosità, richiamando alla memoria le caratteristiche della piccola star degli anni ‘30 a cui “rubano” il nome, ma il punto interrogativo aiuta a far nascere qualche dubbio in merito. In effetti, i nostri romani non propongono affatto suoni “celestiali”, affidandosi viceversa a quelli più violenti ed aggressivi del classico nu-metal (alternandoli a momenti meditati tipici del genere) ed evidenziando, inoltre, anche una componente di post-grunge commerciale abbastanza significativa.
Credo sia indiscutibile affermare che il movimento crossover non stia esattamente attraversando un momento molto felice (dopo l’”abbuffata” e la consueta operazione di “monopolizzazione” voluta dal mercato discografico di qualche tempo fa), soppiantato da varie correnti musicali “ovviamente” sempre più “nuove”.
I Shirley Temple? non si fanno sedurre da queste recenti tendenze e realizzano un Ep piuttosto debitore nei confronti degli “iniziatori” dello stile (Korn, Snot ed early Deftones, soprattutto), inserendo, come detto, un importante influsso di quel rock alternativo “grungiarolo”, che ha garantito il successo ad un gruppo, a mio parere abbastanza sopravvalutato, come gli Incubus.
La decadenza della scena a cui si rivolgono non sembra preoccupare la band e se il non allinearsi alle sonorità maggiormente modaiole è sinonimo di convinzione e coerenza, dall’altra parte, non mi pare di scorgere, se non raramente, un qualche tentativo di fare quel “passo in avanti” che potrebbe portarli a soluzioni in grado di distinguerli, anche solo minimamente, dal “già sentito” (ma non è detto che sia uno degli intenti della band).
Questo non toglie che “Thisismaybe” sia, nella sua scrupolosità stilistica, un discreto dischetto con buoni momenti come la Bizkit docet “No me”, il richiamo ai Deftones di “Psycho”, la Korniana “Gun Jack” o la sufficientemente coinvolgente “Dreamcatcher”, merito della bella voce di Vy e di una formazione tecnicamente preparata, provvista di moderatamente soddisfacenti capacità nella scrittura.
Discorso a parte è necessario per “Barbara”, una ballata d’ispirazione alternative non completamente riuscita e per l’intrigante “Dope”, un brano lento “effettato”, caratterizzato da un’ottima interpretazione vocale e da una rilevante tensione melodico-malinconica.
Ora che i “famelici” tentacoli dell’industria discografica sono impegnati a “bruciare” qualche altro stile musicale, è possibile che, prima o poi, ci possa essere qualche forma di “ricorso storico” che riporti il nu-metal più ortodosso ad un rilancio o, meglio ancora, che ci sia il tempo e lo spazio per formazioni interessanti come i Shirley Temple? per “crescere” e sviluppare un’originalità che li possa condurre ad emergere da un trend ormai logoro che mostra inevitabilmente tutti i segni della crisi.

Contatti: Homepage: www.shirleytemplemaybe.com
E-mail: manliokick@libero.it - www.kickagency.com
Recensione a cura di Marco Aimasso

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