Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2023
Durata:52 min.
Etichetta:Moribund Records

Tracklist

  1. DEVOURED BY MAGGOTS
  2. PARASITES
  3. LEFT TO ROT
  4. BLOOD RITUAL
  5. PARASITIC DECAY
  6. CARNIVORE
  7. DECEASED ROTTEN FLESH
  8. MUTILATED (PREVIOUSLY UNRELEASED)
  9. DEVOURED BY MAGGOTS (DEMO VERSION)
  10. MURDEROUS RAGE 04:21
  11. EATEN BY THE DEAD 05:19
  12. EYES OF THE ROTTEN DEAD

Line up

  • Mikael Lindgren: Drums, Bass
  • Henrik Jansson: Guitars
  • Patrik Eriksson: Guitars
  • Mattias Lilja: Vocals

Voto medio utenti

I Carnal Savagery sono una di quelle band conosciute principalmente dai “malati” del genere, di quelle che probabilmente non avranno mai la soddisfazione di ricevere i “Grandi Riconoscimenti”, ma che, nel corso degli anni attraverso hanno guadagnato rispetto e considerazione grazie alla pubblicazione di solidissimi dischi di puro swedish death metal.

E’ dello scorso anno la pubblicazione della loro quarta fatica, “Worm Eaten” per Moribund Records (potete leggere la recensione qui) ed in attesa della pubblicazione del nuovo “Into the abysmal void” nei primi mesi del 2024 hanno pensato bene di rendere disponibile al proprio pubblico la ristampa del debut del 2020 “Grotesque macabre” all’epoca stampato dalla Chaos Records nelle canoniche cinquecento copie.

Come la maggior parte delle ristampe che si rispettino, sono state aggiunte due tracce inedite – “Mutilated” e la versione demo di “Devoured by maggots” – una produzione più definita, e un nuovo artwork che vede i Nostri abbandonare il “classico” zombie presente fin dagli esordi in favore di una più romantica (nel senso di appartenente al Romanticismo) cappella avvolta in una foschia eterea.

Se paragoniamo “Grotesque macabre” alle uscite più recenti, notiamo che la band ha nel tempo maturato un proprio stile più definito ed una maggiore varietà nell’approcciarsi al genere, il debut infatti paga una minore articolazione nei cambi di tempo ed una indubbia preferenza nell’utilizzo delle parti più cadenzate in quello che può esser definito come songwriting lineare.

Ovviamente non mancano i passaggi più tirati, i canonici d-beat, lo sfruttamento del Boss HM-2 e riferimenti a Dismemeber, Asphyx, primi Fleshcrawl, in quel mix fra il confortevole e il tradizionale che tanto piace (e funziona) fra i fruitori abituali di queste sonorità.

Un disco che merita un ascolto, che interesserà parecchio ai collezionisti compulsivi e che serve per tenere puntati i riflettori sulla band di Gothenburg.

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