Copertina 7

Info

Anno di uscita:2023
Durata:41 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. DESERT CARNAGE
  2. SPLIT SCALP
  3. TUMORS
  4. DRUG-O-COP
  5. NO EASY WAY OUT
  6. M.D.A. (MOST DANGEROUS ANIMAL)
  7. CHASM
  8. CYBER SLAVERY
  9. BLAST ZONES
  10. UNHEALTHY MECHANISMS

Line up

  • Max Cavalera: guitars, vocals
  • Igor Amadeus Cavalera: bass, guitars, vocals
  • Johnny Valles: drums
  • John Aquillino: guitars (lead on track 4)

Voto medio utenti

Max Cavalera e figlio ad un anno circa dal buon esordio omonimo, ritornano su queste pagine virtuali con un nuovo album del gruppo Go Ahead And Die e ci sono alcune considerazioni da fare:
- innanzitutto che Max Cavalera raramente è stato così tanto impegnato come negli ultimi tempi (tra i Soulfly con i quali continua in maniera più che dignitosa la strada intrapresa da quel “Chaos A.D.” del ’93 e i Cavalera Conspiracy che dopo gli ultimi flop discografici e di contro il successo dei tour celebrativi dei Sepultura che furono, ora si stano buttando sempre più nella confort zone della tribute band di questi ultimi come dimostrato dai rifacimenti di “Bestial Devastation” e “Morbid Vision”)
- i Go Ahead And Die oggi rappresentano un po’ quello che i Nailbomb hanno rappresentato a suo tempo, ovvero la grande curiosità di Max verso le sonorità più moderne e in voga
- sempre il buon Max, nonostante l’età avanzi e nonostante per qualche anno abbia avuto davvero un brutto declino vocale, ora sembra essersi ripreso (come dimostrato dall’esibizione superba imbastita dai Soulfy al Luppolo in Rock del 2023 dove hanno tirato giù TUTTO).

Tutto questo pistolotto d’introduzione per dire cosa?
Se non conoscete i Go Ahead And Die, sappiate che prendono il Punk Hardcore/Crust e lo imbastardisco con quelle che sono le tendenze odierne: quindi Beatdown Hc a nastro e spruzzate Metalcore/Deathcore,
No dai, non inorridite, questo “Unhealthy Mechanisms” nonostante una produzione discutibile (suoni davvero bruttini, ma purtroppo con le major è quasi sempre così…), non è un cagatone atomico, anzi i quaranta e passa minuti di musica al suo interno sono un bel modo di affrontare queste sonorità moderne, con irruenza e dinamismo tra alternanza vocala padre/figlio.
La furia iconoclasta dei blast beat non viene smorzata dai vari breakdown disseminati qua e là, il caro vecchio Max rispetto ad un anno fa ringhia con ancora più convinzione ed in generale le canzoni sembrano avere una scrittura più dinamica.
Davvero un bel miglioramento., peccato, peccato davvero per una produzione così ovattata che non valorizza tutto questo. Se con il prossimo album ci sarà più attenzione sotto questo aspetto, i G.A.A.D. potrebbero fare il salto di qualità.
Chissà se questo divertissement tra padre e figlio lo vedremo mai in un qualche live dove potrebbe dare il meglio di sé…






Recensione a cura di Seba Dall

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