Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2023
Durata:61 min.
Etichetta:Rock of Angels Records

Tracklist

  1. SAVAGELAND (INTRO)
  2. BRAVEHEART
  3. SAVAGELAND
  4. BORN FOR WAR
  5. MURDER IN THY NAME
  6. CHILDREN OF THE UNDERGROUND
  7. DRAGONSLAIR
  8. DIE LIKE A MAN
  9. FIELD OF BLACKBIRDS
  10. CLASH OF THE TITANS
  11. HUNTING THE DAMNED
  12. CHAOS ENDS

Line up

  • Frank Knight: vocals
  • Jens Becker: bass
  • Axel Morgan; guitars
  • Frank Ullrich: drums

Voto medio utenti

Dopo l'uscita (o la cacciata?) dai Running Wild, Jens Becker, Axel Morgan e Stefan Schwarzmann si erano rimessi in gioco, ingaggiando il cantante inglese Frank Knight e dando vita agli X-Wild, senza peraltro farsi mancare un po' di polemica ed ironia (Ex Wild...) nei confronti di Rock'n'Rolf.

Successivamente hanno poi realizzato in rapida successione "So What!", "Monster Effect" e "Savageland" (uscite che all'epoca accolsi e divorai con fervore). Tre album in tre anni, ma la Rock of Angels Records ha fatto anche meglio andando a ripubblicarli in ancor meno tempo: i primi due nel corso dell'anno scorso e più recentemente proprio "Savageland", al quale non aveva però preso parte Schwarzmann, sostituito dietro le pelli da Frank Ullrich, in arrivo dai Grave Digger, con i quali aveva preso parte a "Heart of Darkness".
Al di là di questo avvicendamento "Savageland" non è foriero di chissà quali novità, anche se si possono apprezzare evidenti miglioramenti, nel songwriting, nei suoni e direi anche a livello di artwork, realizzato (come per "Monster Effect") da Michael Schindler, artista che ci ha lasciato qualche anno fa ma che ricordo come l'autore (tra le tante realizzate) della copertina di "Warchants & Fairytales" dei Freternia.

Musicalmente gli X-Wild non si schiodano da un ruvido Heavy Metal con accenni epici e battaglieri, che, come era facilmente immaginabile, deve molto ai loro recenti trascorsi, dato che Becker era fuoriuscito dai Running Wild dopo la realizzazione di "Blazon Stone" e Morgan e Schwarzmann avevano suonato su "Pile of Skulls", mentre il timbro vocale di Knight, graffiante nasale, comporta facili accostamenti a Dirkschneider e agli Accept, ma direi anche ai primi Grave Digger.

Detto questo, "Savageland" è un concept album, una storia di puro stampo Fantasy con despoti malvagi, eroi, battaglie, tradimenti e pure un drago (Moroth), protagonista su "Dragonslair" e nella conclusiva "Chaos Ends".

Una breve intro narrata e subito "Braveheart" ostenta nel proprio D.N.A. i geni del Power & Speed Metal teutonico, con le influenze dei Running Wild ancora in evidenza, soprattutto nel chorus, e l'ugola scartavetrata di Knight a raccontarci dell'eroe di questa storia. Che continua con la titletrack, davvero veloce ed aggressiva ma anche con un inaspettato animo più British, in evidente debito con i primi Iron Maiden. L'elegante e ruvida "Born for War" li riporta direttamente in patria, con un forte legame con gli Accept ed un gran bell'assolo di Morgan, mentre la cavalcante "Murder in Thy Name" viene affrontata di petto e spinta con fermezza dal pulsare di Ullrich. E' invece il basso di Becker ad accompagnarci alla seguente "Children of the Underground", un inizio epico e sinistro con un coro di fanciulli che si alterna al cantante soffuso ed inquietante di Knight, un episodio breve, essenziale ma efficace, che apre la strada al pathos veemente di "Dragonslair" con quel coro epico, che riporta il pensiero a "Battle Cry" degli Omen, prima di venire presi all'assalto dalla speedy "Die Like a Man" (peccato per quegli "ohohoh" fuori luogo in questo contesto). L' avvio maideniano di "Field of Blackbirds" ci introduce ad un brano non particolarmente veloce ma che tiene alta e costante la tensione, quella che esplode poi su "Clash of the Titans", dove gli X-Wild portano sullo stesso campo di battaglia AC/DC, Running Wild, Omen, Tank e Accept. Tocca ancora a Becker tratteggiare l'inizio dell'anthemica "Hunting the Damned" che affonda le radici nel passato del gruppo, al quale rimanda ampiamente anche la scattante "Chaos Ends", che tenendo fede al titolo, chiude il disco.

"Savageland" pone la pietra tombale per gli X-Wild, non soddisfatti dei riscontri ottenuti sinora, con i musicisti che prenderanno strade diverse, con alterne fortune, infatti, se ritroveremo Becker e Schwarzmann far parte delle principali formazioni tedesche (Grave Digger, Accept, U.D.O.) minor successo avranno invece Ullrich, Knight e Axel Morgan.

Se vi siete già avvicinati agli X-Wild grazie ai due precedenti lavori, troverete piena soddisfazione all'ascolto di questo album, se invece non li conoscete, consiglio vivamente "Savageland" a tutti gli appassionati del Power Metal teutonico.

We've Been Done for Metal
We Got Metal in Our Veins - Hands Held High



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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