Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2023
Durata:48 min.
Etichetta:MetalScope Music

Tracklist

  1. LIFE AMONGST THE DAMNED
  2. GODS TO STRIKE YOU DOWN
  3. FALL IN LINE
  4. WICKED CHILD
  5. MORRIGAN’S REDE
  6. SKULL FULL OF BEES
  7. SOMETHING WICKED THIS WAY COMES
  8. ALL THE COMFORT OF THE GRAVEYARD
  9. MOTHER, MAY I?
  10. ONCE UPON A TIME

Line up

  • Edward Green: vocals, bass
  • Alex Spalvieri: guitar
  • Jörg Quaquil: drums
  • Tomás Kittsteiner: bass at “Fall In Line”
  • Jürgen Vollmer: additional guitar at “Something Wicked This Way Comes”

Voto medio utenti

Toh, ma guarda un po’ chi si “risente” … Edward Green non è altri che quel ‘Falcon Eddie’ che tra la fine degli anni ottanta e i primi novanta con i suoi Phantom ha tenuto alta la bandiera del power-metal americano attraverso tre album di prego (il mio preferito è il debutto “Dead or alive”).
Dato personalmente per “disperso”, lo ritrovo con piacere oggi nei Nova Skellis, con cui, in cooperazione con il chitarrista italiano Alex Spalvieri (ex-Hellblaze, ex-Necromant, ex-Bad Moon Caravan) e il batterista tedesco Jörg Quaquil, riprende con rinnovato vigore il “discorso” intrapreso con la suddetta band andando a titillare le “papille gustative” dei molti estimatori di Judas Priest, Fifth Angel, Vicious Rumors, Obsession e Dio.
In “Life amongst the damned” non troverete dunque nulla di “nuovo”, ma se cercate una cinquantina di minuti di sferzante e abbastanza variegata siderurgia sonora, prodotta da una multinazionale del metallo assai affiatata e compatta, direi di indirizzarsi tranquillamente verso quest’operina carica e potente, che invade i sensi con una title-track intenzionata a “non fare prigionieri”, soprattutto tra i fans del mitico Ronnie James.
Rilevando fin dall’atto di apertura le eccellenti condizioni di forma di Green, è poi facile acquisire ulteriori conferme della sua inalterata verve espressiva anche dalla successiva “Gods to strike you down”, un brano parecchio coinvolgente, che alterna strappi furiosi a porzioni pulsanti e solenni.
A “Fall in line” va assegnata la palma di primo vero “HM Killer” della raccolta, appellativo meritato grazie al clima fortemente evocativo pilotato ad arte dal vocalist statunitense, coadiuvato da una sezione ritmica tellurica (ospite al basso Tomás Kittsteiner) e al bisturi a sei corde gestito sapientemente dal “nostro” Spalvieri.
L'anthem strisciante “Wicked child” lascia poi il posto ai sinistri presagi alimentati da “Morrigan’s rede” (ancora una volta destinati ai tanti “orfani” di Mr. Dio) e alla “ronzante” sollecitudine di “Skull full of bees”, seguita dal seduttivo groove seventies di “Something wicked this way comes”, non lontano da certi Priest e altra piccola “perla” del disco.
L’affascinante discesa nelle tenebre delineata da “All the comfort of the graveyard” aggiunge i Black Sabbath all’elenco dei nobili numi tutelari, e se “Mother, May I?” è un piccolo uragano metallico tra USA e Regno Unito, “Once upon a time” pone fine alle ostilità con un misto Dio / (primi) Queensryche non pienamente a fuoco e lievemente prolisso.
Life amongst the damned" è quindi un albo da raccomandare a tutti i fieri sostenitori del “metallo pesante” più schietto e privo di tante diramazioni stilistiche, una materia che i Nova Skellis dimostrano di saper governare con buongusto e innata cognizione di causa … ah, quasi dimenticato, impossibile non concludere questa disamina con un messaggio particolare per ‘Falcon Eddie’… welcome back man!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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