Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:77 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. INTERLUDE
  2. FALSIFIED AND HATED
  3. TO DAIMONION
  4. MALUM
  5. BAD BLOOD
  6. MY DEATH
  7. SYMBOLS OF BLOODSWORDS
  8. VOCES AB ALTA
  9. FREEZING MOON
  10. PAGAN FEARS
  11. LIFE ETERNAL
  12. BURIED BY TIME AND DUST
  13. SILVESTER ANFANG
  14. DEATHCRUSH
  15. CHAINSAW GUTSFUCK
  16. CARNAGE
  17. PURE FUCKING ARMAGEDDON

Line up

  • Attila Csihar: vocals
  • Teloch: guitars
  • Ghul: guitars
  • Necrobutcher: bass
  • Hellhammer: drums

Voto medio utenti

Dopo aver trattato ultimamente diversi album “live” ma in streaming, inutile elencarli perché la lista ne è lunga ecco ora finalmente un disco dal vivo vero e proprio.
Questo nuovo live album dei norvegesi registrato durante il tour mondiale a supporto dell’ultimo album in studio, rende molto bene cosa siano questi cinque demoni sul palco e l’energia che sprigionano.
Oltre alle tracce tratte dall’ultimo “Daemon” del 2019 come “Falsified and hated” e la devastante “Bad blood” i nostri pescano anche dal loro recente passato con alcune perle come “Symbols of bloodswords” dal riffing maligno e distruttivo tratto dall’ep “Wolf’s Lair Abyss” che ne segnò il ritorno nel 1997 a “My death” tratta da "Chimera" del 2004.
La band è carica e si sente, il pubblico risponde e poi quando hai un frontman istrionico che è un vero sacerdote del maligno come Attila Csihar, beh, difficile fare male.
Ma i nostri sul più bello sciorinano anche i classici immortali come la sempiterna “Freezing moon” dal riff che ha fatto scuola nel campo black metal alla ferocissima “Pagan fears”; c’è perfino la mitica “Deathcrush” preceduta dalla strumentale “Silvester anfang” come nel leggendario primo Ep dei nostri.
Hellhammer si rivela la macchina da guerra che è sempre stato, una sicurezza dietro ai tamburi con il compare Necrobutcher a completare la macchina ritmica; i nostri finiscono in gloria con la devastante “Pure fucking armageddon”.
Il pubblico si fa sentire e la produzione esalta tutti gli strumenti, se devo fare un piccolo appunto è un peccato che non ci sia un documento visivo della performance perché la band ha una presenza scenica on stage che offre un’esperienza allucinatoria ed infernale.
Disco da avere sicuramente per chi volesse avere una prova sonora di cosa voglia dire assistere ad un concerto degli scandinavi.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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