Copertina 8

Info

Anno di uscita:2023
Durata:38 min.
Etichetta: Shadow Kingdom Records
Distribuzione: Shadow Kingdom Records

Tracklist

  1. AZRAEL’S DAWN
  2. AT THE DAWN OF THE AXE
  3. NIGHT OF THUNDER
  4. DEATH RIDES THE SKY
  5. DEVIL’S DUNGEON
  6. WATCHTOWER OF ABRA
  7. ACROSS THE STYX
  8. POWER SURGE
  9. REALM OF SANDS

Line up

  • GG Alex: Drums
  • Slaughter : Guitars
  • Carnivore: Vocals
  • Spider: Bass

Voto medio utenti

I Cruel Force sono una band tedesca formata nel 2008 dal chitarrista Kevin M. alias Teutonic Slaughter, il cantante Michael Dall detto Carnivore, il batterista GG.Alex e il bassista Evil Warrior.
Nel 2010 diedero alle stampe il loro primo full-length: “The Rise of Satanic Might” tramite la Heavy Forces Records, e l’anno seguente, sempre con la stessa, dopo un piccolo cambio di formazione che vedeva l’uscita di Evil Warrior prontamente rimpiazzato da N.VTR (attualmente nei Possession) a "Under The Sign of The Moon”“.
Dopodiché si sciolsero nel 2012 per poi riformarsi nel 2022, e in questo 2023 denso di uscite discografiche danno alle stampe il loro terzo lavoro in studio: “Dawn of the Axe” con l’etichetta Shadow Kingdom Records, che vedrà in formazione i membri originali GG.Alex (drums), Teutonic Slaughter (guitars), Carnivore (Vocals) e la new entry Spider al basso.

La proposta dei Cruel Force in questo terzo LP non si discosta molto dalle loro precedenti uscite, ovvero uno Speed-Thrash dalle atmosfere Black fortemente ispirato da Venom, Bathory, dagli Slayer di “Show No Mercy” ed “Hell Awaits”, ma anche ovviamente dai gruppi teutonici, e dai primissimi Metallica, nel quale si inseriscono molte linee melodiche di chitarra fortemente ancorate all’Heavy classico e alla NWOBHM. Tant’è che i tedeschi spesso descrivono la loro musica con il termine da loro coniato (o almeno penso) Heavymetaldeath.
Anche le tematiche risultano in linea con i classici stilemi del genere: satanismo, occultismo, violenza, ecc.ecc., il tutto avvolto da un sottofondo epico.
“Dawn of the Axe” rispetto ai suoi due predecessori risulta leggermente meno estremo, le parti Black e gli echi Proto-Death sono stati moderati a favore di un incremento dell’anima prettamente Speed-Thrash e delle soluzioni melodiche mutuate dall’Heavy, si pensi per esempio alla bellissima “Across the Styx”, la quale viene introdotta dagli arpeggi della strumentale “Watchtower of Abra” che culminano in un riff Heavy-Thrash, richiamando alla memoria alcune atmosfere dei Maiden dell’era “Powerslave”.
La scelta che forse può sembrare anacronistica dei Cruel Force di ritornare ancor più fortemente alle radici “classiche”, se così si può dire, è secondo me azzeccata, e rende forse questo prodotto quello dove meglio riescono ad esprimere la loro identità; in quanto la vena più estrema e seminale non sparisce affatto ma viene amalgamata e modulata in un intreccio di stili musicali maledettamente 80’s, calando l’ascoltatore all’interno di un sound ed un modo di suonare che nel tempo è andato perso. Tutto questo però avviene all’interno - e per mezzo - di una produzione moderna che rende perfettamente godibile la prestazione di tutti i musicisti pur lasciando intatta l’attitudine old-school della band. Ed è proprio in questa attitudine rétro, di per sé non avente niente di originale – contestualizzata nel mix di influenze appena descritte, unita alla forte predisposizione armonica dai tratti sontuosi che al contempo non sottraggono mordente alla linea dura dei quattro tedeschi –, che essi trovano paradossalmente un’identità più solida di quel che ci si potrebbe aspettare, soprattutto se paragonati ai numerosissimi gruppi revival.
Ovviamente potrebbero suonare con più originalità, soprattutto le linee vocali gioverebbero di un tocco più personale, ma viste le particolarità che abbiamo appena delineato, e la qualità dei nove brani messi in mostra su questo nuovo platter, non possiamo certo storcere troppo il naso.
Mi riferisco a tracce anthemiche come “At the Dawn of the Axe”, preceduta dalla breve intro dai toni epici e ammalianti di “Azrael’s Dawn”, o al Thrash furibondo e a tratti roccioso di “Night of Thunder” e di “Death Rides the Sky”, passando poi per l’articolata e quasi progressive “Devil’s Dungeon” oltre alla già menzionata “Across the Styx”, giusto per citare le migliori.

Dawn of the Axe” è un lavoro che guarda all’indietro, ma al tempo stesso dotato di suoni moderni che gli consentono di riuscire nell’impresa di ritagliarsi una propria personalità all’interno dell’attuale panorama Metal, divenuto sempre più vasto.
Un CD adatto a chi come me è nostalgico della vecchia scuola e non ha digerito a pieno i suoni fin troppo corposi e artefatti dei nostri giorni.


Recensione a cura di DiX88

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