Tjaktjadálvve é una one man band svedese proveniente dalla zone di Västmanland, regione prettamente agriocola situata ad ovest della capitale Stoccolma... Il main man M. (premio all'originalità) ha già dato alle stampe il discreto debutto 'Lifeless' (anche qui la fantasia l'ha fatta da padrone) nel 2022 e oggi ritorna con il qui presente 'Echoes On A Windswept Plain' che esce, a distanza di un mese, prima in formato digitale e poi in formato fisico per la nostrana, Flowing Downward, sempre attenta a scovare nuovi (ottimi) nomi. Se già conoscete Tjaktjadálvve dal debut, non potrete non notare come il suono della band si sia fatto più articolato, molti più ricco di sfumature e non 'semplicemente depressivo-atmosferico'. Sin dall'iniziale opener title track si viene subito proiettati in sentieri atmospheric tanto cari ai migliori Elderwind del fantastico debut 'Волшебство живой природы / The Magic of Nature' o ai Kalmankantaja della doppietta di metà carriera 'Musta Lampi' e 'Viimeinen Virsi' . Se dunque vi piacciono pezzi lunghi, lenti, evocativi e sognanti, dai quali lasciarvi trasportare in scenari innevati (come quelli della copertina) avrete senz'altro trovato il materiale che fa per voi. A me l'album ha colpito sin dal primo ascolto per questo senso di 'calma sospesa' nel quale ci proietta , un bel modo per rilassare i nervi, uscire dallo stress quotidiano e usufruire della 'pace dell'anima' che solo i grandi spazi sanno donare. Un plauso va anche all'uso della voce , riverberata, in lontanaza, black ma mai stridula o eccessivamente estrema, che si sposa perfettamente con le melodie, simili a nenie. I 4 brani (due 'pezzi' sono semplici interludi strumentali) si susseguono in maniera naturale e armoniosa, come un lungo viaggio attraverso la calma di una foresta innevata e passo dopo passo vi entreranno dentro penetrando le vostre ossa come solo il gelo sa fare... album da pacata meditazione invernale.