Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:33 min.
Etichetta:Xtreem Music

Tracklist

  1. THE MORBID EARTH
  2. PRONE TO GOBBLE LIFE
  3. OMNICIDAL ENDS
  4. AEONS EMPTY
  5. PLAGUERIDDER
  6. SPASMIC EXTINCTION
  7. PRIMAL EXPULSION
  8. RIDDANCE OF THE GRAVES
  9. PATH TO DEVOURMENT

Line up

  • Nexus 6 : drums
  • Vicente J. : guitars, bass
  • Dave Rotten : vocals

Voto medio utenti

Era da un bel po’ che non ascoltavo un album forgiato nella sana e grassa ignoranza (sonora), senza tante pretese, ma con effetti devastanti e cosí quando le prime note di ‘The Morbid Earth’ degli spagnoli Yskelgroth hanno cominciato a risuonare nelle mie orecchie, non ho potuto far altro che alzare il volume su livelli infernali … Il qui presente ‘Bleeding Of The Hideous’ é l’album di ritorno , dopo 13 anni dall’esordio ‘Unholy Primitive Nihilism’, per il terzetto iberico. Probabilmente il monicker Yskelgroth non dirà granché alla gran parte di voi, ma vi basterà sapere che dietro al microfono si cimenta uno dei ‘pezzi storici’ dell’estremismo spagnolo, ovvero Dave Rotten che i più, giustamente, conosceranno come mente dei malatissimi Avulsed (tanto per citare il nome più famoso che salta subito alla mente) senza dimenticare che gli altri due ‘partners in crime’ sono Vicente J (Golgotha, Decrapted etc) e Nexus 6 (Harmpit, TodoMal etc) . Dall’incontro di queste tre personalità ne é scaturito un album che é innazitutto veloce, distruttivo e in your face, grazie ad un buon mix di black (preponderante) e death metal, che fondendosi insieme, hanno partorito 9 pezzi che non fanno prigionieri. Dalla già citata opener passando per ‘Spasmic Extinction’ (il cui inizio ricorda parecchio i Dissection) alla Marduk-iana ‘Riddance Of The Graves’ é un’esplosione continua di ‘brutte intenzioni e cattive maniere’, che poggiano su riff convincenti e una sezione ritmica inca**ata e distruttiva, il tutto sorretto dall’ugola del buon Dave, pronta ad inondarci ora di screaming ora di rantoli più classic death. Come potete facilmente capire l’album non ha chissà quali filosofiche pretese, ma proprio grazie a questo approccio ‘easy’ riesce ad essere ancor più convincente, vero e genuino. Piacevole sorpresa

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