Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:46 min.
Etichetta:Avantgarde Music

Tracklist

  1. CIEMRA
  2. FOUR RIDERS
  3. VOMITING VOID
  4. CALL OF THE ANCESTORS
  5. WAR
  6. A NIGHT FOR THE DEATH
  7. WINTER
  8. SERPENT’S
  9. WHERE THE EYES CLOSE

Line up

  • Kurz: bass
  • Sønn: drums
  • Zima: guitars
  • Misery: guitars
  • Malvain: vocals

Voto medio utenti

Ciemra é una black metal band, con qualche velleità avanguardista, proveniente dalla ridente Bielorussia e in questo ‘The Tread Of Darkness’ presenta il suo debut full lengt, dopo che lo scorso anno aveva esordito ( a tre anni dalla formazione) con l’EP ‘Agony Blasphemies’ di soli due pezzi. Quelli che hanno avuto modo di ascoltare il citato Ep sapranno senz’altro cosa aspettarsi ... Cosa attendersi dunque? Beh innazitutto pur trattandosi di una black metal band non aspettatevi un assalto frontale e senza compromessi ma piuttosto qualcosa di più ‘educato’, calibrato e cadenzato che si affida soprattutto a melodie sinistre per ‘giustificare’ la loro esistenza in campo estremo. Ne vengono fuori cosi’ una serie di pezzi abbastanza simili come ‘Vomiting Void' (secondo singolo dell’album) , ‘Call Of The Ancestors’ , ‘Four Riders’ o ‘Where The Eyes Close’ che si basano tutti su ritmi lenti e ossessivi dove melodie orrorifiche tengono alta l’attenzione e a voler forzare un po’ il paragone, potremmo pensare ad una ‘My Death' (dei Mayhem) riproposta sotto diverse sfaccettature. I pezzi che ho preferito dell’album sono invece quelli dove, alla già citate atmosphere sinistre, vengono aggiunte anche delle parti più aggressive e dirette (‘A Night For The Dead’ e il primo singolo ‘Serpent’s’) che ‘aprono’ i brani e danno un risalto ancora maggiore alle sulfuree atmosfere. 'Ciemra' é il pezzo che si segnala per il suo animo avanguardista, infatti, al consueto tappeto ritmico controllato che a partire da metà pezzo diventa pîù incalzante ed ‘estremo’, si unisce sul finale un notturno solo di sax, ben suonato ed inserito nel contesto… Uno dei punti forti dell’album é senz’altro il tono delle chitarre e lo screaming di Malvain, molto ‘leggero’ , che ben si amalgama al mood generale dell’album. In finale non posso dire di non aver apprezzato la proposta dei 5 bielorussi ma sono altrettanto sicuro che passerà molto tempo prima che gli offra una ‘rotazione di piacere’ nel mio stereo … oscuri e sinistri ma troppo ‘calibrati’ per i miei rozzi gusti…

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