Xandria - The Wonders Still Awaiting

Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2023
Durata:74 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. TWO WORLDS
  2. REBORN
  3. YOU WILL NEVER BE OUR GOD
  4. THE WONDERS STILL AWAITING
  5. GHOSTS
  6. YOUR STORIES I'LL REMEMBER
  7. MY CURSE IS MY REDEMPTION
  8. ILLUSION IS THEIR NAME
  9. PARADISE
  10. MIRROR OF TIME
  11. SCARS
  12. THE MAIDEN AND THE CHILD
  13. ASTèRIA

Line up

  • Marco Heubaum: guitars, keyboards, programming, vocals
  • Tim Schwarz: bass
  • Dimitrio Gatsios: drums
  • Rob Klawonn: guitars
  • Ambre Vourvahis: vocals

Voto medio utenti

Sei anni separano il qui presente “The Wonders Still Awaiting” dal suo predecessore, “Theater of Dimensions”, ma molte cose sono cambiate negli Xandria. Direi quasi tutte, visto che l’unico superstite della precedente formazione è il chitarrista e mastermind Marco Heubaum, e tutto il resto è nuovo di zecca: nuova la (potentissima) sezione ritmica, nuovo il compagno di sei corde, e nuova l’ugola degli Xandria 2023, che risponde al nome di Ambre Vourvahis.
Tutta questa rivoluzione per poi pubblicare un disco che, come spesso accaduto nella vita artistica degli Xandria, è una copia sbiadita di qualcun altro? Finalmente no, e lo dico con il piglio di chi ha sempre sentito che questa band aveva qualcosa da dire, ma non riusciva mai a trovare la sua voce, la sua via.

The Wonders of Creation” è un disco maturo, dove gli Xandria scelgono finalmente in che direzione andare, invece di tenere il piede in tre scarpe; e quindi: si va di potenza, si alza la ‘botta’, si ribassano le chitarre, ma non si dimentica di infarcire il tutto con orchestrazioni enormi e reali (qui c’è coinvolta una vera orchestra ed un coro dei bambini bulgaro). Gli arrangiamenti seguono questa nuova tendenza, che libera la band dal cono d’ombra dei Nightwish e ritaglia loro uno spot tutto personale: ascoltare per credere le bordate di “Ghosts” (una fra tante) e poi, per contraltare, godersi il metal più ‘cullato’ di brani come “Paradise”, e mi sia concesso lo spazio per fare un grande plauso alla voce di Ambre, davvero multiforme, lirica, poi cattiva, poi pop, poi morbida e poi incazzosa. Ci siamo.

Questo è un album che finalmente si differenzia dalle uscite di artisti simili, è l’album che, dopo tanti anni, potrebbe portare in alto il nome degli Xandria, che ci provano e ci riprovano, e che hanno dovuto rischiare lo scioglimento per morire e rinascere, come una fenice. Ben fatto.




Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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