Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2022
Durata:28 min.
Etichetta:Lifeforce Records

Tracklist

  1. A SWAN LAKE FULL OF TEARS (FEAT. MICK MOSS)
  2. BARRICADES (FEAT. AARON STAINTHORPE)
  3. SMALL.TOWN.DEPRESSION (FEAT. MICHELLE DARKNESS)
  4. THE FORSAKEN EARTH (FEAT. MATTHEW K. HEAFY)

Line up

  • Stephan Hünniger: bass
  • Fabian Regmann: drums
  • Martin Ortlepp: guitars
  • Lars Dotzauer: vocals
  • Sebastian Görlach: guitars

Voto medio utenti

I tedeschi Décembre Noir sono una delle band più interessanti - e che più ho apprezzato - negli ultimi tre lustri: a testimonianza di questo basta andare a riprendere ciò che dicevo a proposito degli ultimi due dischi "The Renaissance of Hope" e "Autumn Kings" (QUI e QUI).
Ho quindi accolto con piacere l'EP "Pale Serenades" edito da Lifeforce Records, pur sapendo che mi sarei trovato ad ascoltare materiale non nuovo.

I quattro brani del dischetto infatti sono reinterpretazioni di tracce prese - in ordine cronologico inverso - dai quattro album sinora pubblicati dalla band di Erfurt: "A Swan Lake Full Of Tears", "Barricades", "Small.Town.Depression" e "The Forsaken Earth" rispettivamente da "The Renaissance Of Hope" (2020), "Autumn Kings" (2018), "Forsaken Earth" (2016) e "A Discouraged Believer" (2014).
Normalmente non amo queste operazioni che catalogo sotto la voce "trovata commerciale per tenere vivo il nome della band", ma devo dire che il risultato ottenuto è notevole.
Gran parte del merito di questa riuscita va sicuramente ascritto ai quattro ospiti che - con il loro carisma e la loro personalità - hanno reso i brani non una riproposizione pedissequa ma li hanno rivestiti di abiti nuovi, diversi ed inaspettati pur rimanendo familiari ai fan dei Décembre Noir.

Gli artisti che hanno collaborato con Lars Dotzauer, Sebastian Görlach e soci non hanno bisogno di presentazioni: Mick Moss (ANTIMATTER), Aaron Stainthorpe (MY DYING BRIDE), Michelle Darkness (END OF GREEN) e Matthew K. Heafy (TRIVIUM) sono riusciti a far passare in secondo piano il doom ed il death metal caratteristico dei DN per ammantare i brani che hanno reinterpretato di atmosfere ora elettroniche, ora acustiche, ora più moderne ma sempre evocative e malinconicamente sognanti.
E siccome il songwriting del quintetto teutonico è inattaccabile, le canzoni funzionano magnificamente anche in questo nuovo quadro stilistico; se volete provare qualche brivido malinconico avete 28 minuti che faranno al caso vostro.

Decembre Noir - "Barricades"(feat. Aaron Stainthorpe of My Dying Bride)

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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