Copertina 7

Info

Anno di uscita:2022
Durata:33 min.
Etichetta:Independent

Tracklist

  1. THE SEEP
  2. GAG
  3. PILE OF BIRDS
  4. NO EYES
  5. THE HILL WILL KNOW HIM
  6. THE FLOATING HORROR

Line up

  • Andreas Hörmark: everything
  • Arvid Sjödin: everything

Voto medio utenti

Ohibò! E questi? Da dove saltano fuori?

Andiamo con ordine:
si chiamano Floating, sono svedesi, precisamente di Uppsala e si tratta di una band formata solo da due elementi, ovviamente polistrumentisti, che rispondono ai nomi di Andreas Hörmark e Arvid Sjödin.
Di questi artisti, che già avevano collaborato nel progetto "Morbid Illusion", anche volendo andare a curiosare sul web, si riesce a scoprire poco o nulla, tanto che i due, sembrano quasi provenire da un’altra epoca (pre-internet), quando ancora un alone di mistero era in grado di celare l’identità dei musicisti, andando ad accrescere la curiosità del pubblico e, nel contempo, il fascino della loro creatura musicale e della loro proposta.

Ed in effetti, in The Waves Have Teeth, di fascino (oscuro) ce n’è parecchio; non solo per la mancanza di informazioni circa i membri del gruppo, ma soprattutto per il singolare sound, assolutamente fuori dagli schemi (fedele specchio dell’immagine della band) che i Floating propongono, mescolando coraggiosamente il progressive metal più elegante e melodico, al death (che nel cantato diventa quasi “brutal”), con sporadiche venature più tradizionali, che spaziano dal rock pischedelico al thrash.

Il risultato finale è un album che si potrebbe definire quantomeno singolare, ma indubbiamente intrigante nelle scelte stilistiche adottate e, per certi versi, talvolta bizzarro (nel senso buono del termine), i cui brani (vedasi Gag o Pile Of Birds) si reggono su delle strutture intricate ed estremamente interessanti che, per caratteristiche, piuttosto che ricordare i maestri del prog-death svesede (Edge Of Sanity o Opeth), sembrano invece richiamare i primi Mastodon, quelli più ispirati di “Leviathan” o “Blood Mountain”, per intenderci (prima che il tanto acclamato “Crack The Skye” li consacrasse al grande pubblico, facendo perdere la scintilla alla band americana, a mio modesto parere).
Sin dall’iniziale The Seep le atmosfere suadenti che avvolgono l’intero lavoro dominano la scena, con il loro alone di attraente oscurità, trovando poi l’apice emotivo nella conclusiva Floating Horror, brano totalmente strumentale che racchiude tutte le principali caratteristiche di questo esordio discografico e che meglio rappresenta il modo di concepire la musica della band svedese.
L’unico elemento che, a tratti, fa storcere un pò il naso è il growl, che talvolta appare forzatamente cavernoso, stridendo leggermente con le composizioni più eleganti ma, tutto sommato, anche tale aspetto, rientra pienamente all’interno della concezione musicale dei Floating, totalmente priva di coordinate prestabilite da seguire.

In conclusione, The Waves Have Teeth può essere considerato, a ragion veduta, un album molto coraggioso, ma sicuramente azzeccato, visto che, alla lunga, lascia comunque il segno, nonostante sia estremamente difficile da capire in tutte le sue sfaccettature, soprattutto al primo impatto, che quasi certamente potrebbe rivelarsi spiazzante.
Tuttavia, con l’aumentare degli ascolti, il disco cresce, conquistando gradualmente l’ascoltatore, grazie alle sue atmosfere intimamente tenebrose, ma soprattutto per merito della sua imprevedibilità, del suo essere assolutamente fuori dagli schemi e della sua sana dose di irrazionalità, che lo rende complicato, ma sorprendente, al tempo stesso.







Recensione a cura di Ettore Familiari

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.