Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:39 min.
Etichetta:Sneakout Records / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. DESERT
  2. CRUSHING YOUR LIFE
  3. LEARN OR BURN
  4. IN THE COLD
  5. PRIDE
  6. SECRETS AND LIES
  7. LOVE’S A FLAME
  8. THE RIVER
  9. WHY I'M HERE
  10. THE MANTIS

Line up

  • Luca Bonzagni: vocals
  • Paolo Caridi; drums
  • Francesco Di Nicola: guitar, bass

Voto medio utenti

Vi ricordate dei Crying Steel e dei Danger Zone? No?
Vergogna, e prima di tutto sarebbe meglio affrettarsi a “ripassare” la storia del metallo tricolore.
Avete avuto modo di ascoltare l’esordio degli Anims? No?
La cosa è un po’ meno “grave”, tuttavia anche qui il consiglio è di recuperare il loro gradevole “God is a witness”.
Un’introduzione “inquisitoria” come questa non è proprio il massimo dell’affabilità (e dell’originalità …), ma tali indicazioni sono propedeutiche alla presentazione di questo nuovo progetto musicale ordito da Luca Bonzagni, storica voce dei pionieri Crying Steel, e da Francesco Di Nicola, chitarra dei Danger Zone (e degli stessi Crying Steel, in tempi più recenti), già partner in crime negli Anims (poi abbandonati da Bonzagni prima dell’uscita del disco) e oggi pienamente coinvolti nella nuova avventura artistica denominata Krell.
Con l’affidabile e puntuale contributo di Paolo Caridi (Reb Beach, Geoff Tate, Michele Luppi, Ellefson-Soto) nasce dunque “Deserts”, il debutto per Sneakout Records / Burning Minds Music Group di un gruppo che elabora, partendo proprio dalle proprie esperienze pregresse, una forma di hard n’ heavy piuttosto “maturo”, figlio della tradizione e non per questo fastidiosamente nostalgico.
Su tutto si staglia la voce espressiva e tagliente di Luca, per cui la riduttiva (per quanto prestigiosa) nomea di “risposta italiana” a Rob Halford è ormai un lontano ricordo.
Ritrovarlo così in forma è per i rockofili della mia generazione di certo una gran bella notizia, ma ciò che appare ancora più “impressionante”, e per tutti gli estimatori del genere, è il modo con cui il vocalist pilota con equilibrio e intensità composizioni di ottima fattura, spesso alimentate dai dogmi del class-metal statunitense declinati attraverso una sensibilità piuttosto peculiare e fresca.
Forse non tutti i brani hanno lo stesso impatto emotivo, e qualcosa può essere ancora migliorato in fatto di incisività melodica, e ciononostante sono sufficienti il magnetismo esotico della title-track dell’albo, le cromature fosche di “Crushing your life” e “Why I'm here”, il groove denso di "In the cold” e “The river” o ancora l’hard-blues “mutante” di “Secrets and lies” e “Love’s a flame”, per convincersi che i Krell hanno i mezzi adeguati e l’ispirazione necessaria a fornire una loro assai godibile “versione dei fatti”.
A questo punto è doveroso ribadire anche le qualità superiori di Francesco Di Nicola, riffeur sopraffino e solista di valore, capace di fornire un apporto significativo anche ai brani in cui il clima si fa maggiormente “convenzionale” e appena meno efficace, come accade nella pulsante “Learn or burn”, in “Pride” e nella disinvolta frenesia conclusiva di "The mantis”.
I Krell meritano attenzione e sostegno, e questa raccomandazione vale pure per chi “eventualmente” non avesse ancora accolto il perentorio invito con cui ho deciso di aprire questa disamina.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.