Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2022
Durata:48 min.
Etichetta:War Anthem Records

Tracklist

  1. OVERTHROW OV THE SERMON OV GOD
  2. CURSED WITHIN
  3. IN AGONY YOU MUST REBORN
  4. LIMB AFTER LIMB
  5. BLESSED BE THE CREATORS
  6. SACRORUM PROFANATIONEM
  7. HONOR IN DEATH
  8. TO BECOME ONE WITH THE DEAD
  9. AS GHOULS MARCH ON
  10. PROCESSION OF LIVING CADAVERS

Line up

  • Seb: bass
  • Guilhem: drums
  • Sylver: guitars
  • Julien: guitars

Voto medio utenti

Che i francesi Iron Flesh abbiano avuto, sin dalla loro formazione nel 2017, un'attività discografica molto prolifica è sicuramente un dato oggettivo. Cinque anni in cui si sono susseguiti due EP, il debut album 'Forged Faith Bleeding', e un live album, e successivamente il secondo full length. Probabilmente poi a causa della pandemia, passa un anno dove la band non dà alla luce nulla, periodo a mio parere necessario per ricaricare le pile e non farsi dominare dall'impulsività. Firmato poi un accordo con la War Anthem Records, il gruppo pubblica il qui presente 'Limb After Limb'.

Musicalmente non si ravvedono molti cambiamenti dai due dischi precedenti, dato che ci si muove sempre su quel death metal di scuola svedese anni 90', con però un attenta e sempre più marcata ricerca per la melodia, fattore sul quale ruoterà tutto l'album. Non pensate a ritornelli canticchiabili, ma sicuramente gli Iron Flesh hanno voluto dimostrare di voler incorporare qualche ulteriore elemento nel loro sound per non finire nel limbo "dei tanti".

Immagine

[Foto fornita nel Comunicato Stampa]

Operazione riuscita più o meno c'è da dire, perchè se in alcuni momenti alla 'Honor In Death', con i suoi 7 minuti e rotti e pervasa da un'aura epica e doomeggiante ci troviamo davanti a delle ottime composizioni, o anche su sfuriate alla 'Cursed Within', in altri la 'leggerezza' di alcuni riff stona parecchio, prendete ad esempio 'In Agony You Must Reborn', o anche 'As Ghouls March On', che ricorda un po' una versione degli Asphyx più orecchiabile. Ovviamente non è tutto zucchero e miele, perchè 'Sacrorum Profanationem' alla fine svolge il suo compito, e anche la produzione tiene fede al genere proposto, non risultando eccessivamente fredda ed inespressiva.

Ciò che manca a 'Limb After Limb' è un'omogeneità generale, e pur apprezzando il passo avanti di puntare di più sulla melodia di alcuni riff, il risultato non è di quelli da far strappare i capelli dall'entusiasmo. Non un passo indietro, ma uno stop dal quale si spera che gli Iron Flesh sappiano riprendersi.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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